
Vladimir Putin si prepara all’incontro previsto lunedì a New York a margine dell’assemblea generale dell’Onu. E lo fa a suo modo durante un’intervista rilasciata all’americana Cbs. Quando il giornalista gli fa notare che il presidente Obama parla spesso di lui, Putin risponde ironicamente: “Forse in America non hanno nient’altro da fare che parlare di me” e poi tornando serio spiega il suo interesse per ciò che avviene negli States: “L’America esercita un’enorme influenza nel mondo intero, per questo sono curioso di sapere ciò che succede”.
Al di là di battute e frecciatine varie è già successo un incidente diplomatico che non è proprio un buon viatico per l’incontro di lunedì. Infatti non si capisce bene chi abbia deciso o chiesto di incontrare l’altro. La Casa Bianca ha fatto sapere che l’incontro era stato chiesto con una certa insistenza da Mosca. Il Cremlino ha replicato immediatamente e seccamente che non era assolutamente vero. Il consigliere diplomatico del Cremlino Iuri Ushakov ha detto: “Le dichiarazioni di Josh Earnest (portavoce della Casa Bianca, n.d.r.) sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin voleva un incontro con il presidente Barack Obama e ha chiesto ripetutamente per ottenerlo non sono vere”. Ushakov ha poi aggiunto che la versione americana della storia “distorce quanto successo”, e per questo ha deciso di raccontare “cosa è realmente accaduto”. Secondo i russi l’invito è arrivato da Washington il 19 settembre e proponeva due date alternative tra cui scegliere.
Il Cremlino, in attesa di un’ulteriore replica americana, ha aggiunto: “Se i rappresentanti americani vogliono conoscere i dettagli della preparazione dell’incontro a New York possono chiedere al segretario di Stato Usa John Kerry, che è a conoscenza di chi, come e quando sono iniziati i preparativi preliminari per un possibile incontro. Ci aspettiamo che i nostri partner americani abbiano un approccio più discreto e professionale a questioni del genere”.
F.B.
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