
Prosegue senza sosta, il botta e risposta tra i legali di Bossetti e l’accusa. Il “processo dell’anno” è in una fase cruciale e gli avvocati del carpentiere di Mapello sono sul piede di guerra: “La prova del dna non regge, l’impianto accusatorio traballa, sulla colpevolezza di Bossetti non c’è “alcuna certezza. Bossetti – prosegue Claudio Salvagni. – è molto provato ma determinato a dimostrare la sua innocenza, – ha affermato il legale ai microfoni della trasmissione Legge o giustizia, su Radio Cusano Campus. Salvagni prova a smontare l’accusa: “Le prove in mano all’accusa sono notorie: la traccia di dna rinvenuta sugli slip della vittima, le telecamere che riprenderebbero il furgone di Bossetti nei dintorni della palestra di Brembate, e poi ci sono elementi indiziari di contorno. Ad esempio hanno detto che la moglie di Bossetti forse aveva degli amanti e ciò avrebbe causato al muratore di Mapello una depressione che lo avrebbe indirizzato verso la ragazzina”. “Quest’ultimo elemento – ha affermato il legale – è impossibile e lo abbiamo dimostrato. Laddove ci fossero state delle relazioni extraconiugali, sarebbero avvenute in epoche molto lontane dal fatto. E poi sarebbe la prima volta che un tradimento si tramuterebbe in una furia omicida nei confronti di una ragazzina innocente”.
La difesa, in aula è pronta a smontare la prova regina : “Il dna deve essere certo – ha dichiarato Salvagni- ci deve essere un’identificazione che sia certa. E quand’anche vi fosse questa certezza, abbiamo la prova sulla scena del crimine di una persona. Altra cosa è l’aver commesso il delitto. Ma comunque la cosa più importante che stiamo cercando di sottolineare è che nel caso di questo dna non vi è alcuna certezza”. “La mancanza della parte mitocondriale di questo dna fa sì che quel dna è una cosa che in natura non esiste – insiste Salvagni – Non c’è spiegazione del motivo per cui nel dna rintracciato sugli slip di Yara manchi un elemento. E’ come se a una persona mancasse tutta la parte posteriore. Ovviamente questo non è possibile. E’ un elemento monco che non può essere usato per accusare una persona di omicidio. Quando verranno sentiti i Ris e i genetisti, capiremo se e dove ci sono degli errori. Nel contraddittorio tra i nostri consulenti e quelli della Procura, capiremo se quell’elemento sarà oggettivo, serio e incontrovertibile”.
MD