Migranti, la denuncia di Cecilia Strada

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Indignazione e vergogna. Sono questi i sentimenti espressi da Cecilia Strada, presidente di Emergency e figlia del fondatore dell’associazione, Gino Strada che a Bari ha visitato l’ex Set, la tendopoli allestita dal Comune per ospitare un centinaio di migranti dopo lo sgombero dell’ex convento di Santa Chiara. Ecco la sua dichiarazione: “Una doppia vergogna. Mi viene da chiedere scusa a nome dell’Italia, che permette a 200 rifugiati di vivere tra muffa, topi e soffitti che crollano”. Quella che doveva essere una soluzione temporanea di due mesi, si è trasformata in una condizione che va avanti da un anno e che dovrebbe concludersi il prossimo dicembre.  Cecilia è stata accompagnata da un gruppo di volontari, che da tempo supervisionano la tendopoli, e dal collettivo ‘Rivoltiamo la precarietà’, ed ha incontrato  gli ospiti nelle tende, che accolgono brandine e materassi. “Condizioni insostenibili – ha spiegato – Qui mancano i requisiti minimi per una vita dignitosa. Ci sono anche bambini: è davvero un miracolo che la situazione non sia diventata esplosiva e che anzi si viva in pace anche con il quartiere”. La presidente ha anche voluto denunciare le disumane condizioni delle campagnee e ha così visitato il “grande ghetto” a Rignano, nel Foggiano . “Ti accoglie un muro di spazzatura e tutti se ne stanno lavando le mani aveva detto – Raramente nei paesi peggiori che ho visitato, ho trovato condizioni così insostenibili”, conclude.

Roberta Garofalo