
Come annunciato la Francia ha iniziato i radi aerei in Siria per colpire i terroristi dell’Isis. Lo ha fatto con l’uso di sei aerei e ha garantito che nell’operazione non sono stati coinvolti civili. L’incursione aerea è servita per distruggere un campo di addestramento dei jihadisti nella Siria orientale. Da New York il premier italiano Matteo Renzi fa sapere di non essere assolutamente d’accordo con questa iniziativa francese e prova a spiegare così le sue ragioni: “La posizione italiana è sempre la stessa: non facciamo blitz e strike. I francesi avevano annunciato che avrebbero fatto questa iniziativa. Io credo che la Siria sia tornata ad avere centralità e questo è un fatto positivo. Come ha detto Ban Ki-moon la Siria è una macchia sulle nostre coscienze. La posizione italiana è che occorre tentare di coinvolgere tutti i soggetti interessati. In questo senso è positivo che ci sia un vertice Putin-Obama, è una piccola sottolineatura di quello che diciamo da un anno e mezzo, cioè che non si può non coinvolgere la Russia”. Renzi prosegue affermando che c’è il rischio che si verifichi una Libia bis dove “all’intervento armato non ha fatto seguito una scommessa politica”. Secondo il premier noi e tutti i Paesi europei “stiamo ancora pagando i costi della destabilizzazione di quell’area. Per questo – dice Renzi – occorre fare una scelta strategica complessiva”.
Questo non vuol dire che l’Italia attui una sorta di disimpegno militare a livello internazionale. Anzi. Sempre da New York Renzi ha infatti annunciato che il nostro Paese aumenterà il numero di propri soldati destinati ai Caschi blu dell’Onu. Si tratta di un centinaio di unità che verranno destinate alle varie missioni di pace nelle quali sono attualmente impegnate le Nazioni Unite in diverse parti del mondo.
F.B.