Cene e viaggi “sospetti”, nuova bufera su Marino

Ignazio Marino (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
Ignazio Marino (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

Fratelli d’Italia, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lista Marchini: tutte le opposizioni all’amministrazione guidata da Ignazio Marino in Campidoglio presenteranno nelle prossime ore esposti contro il primo cittadino, con l’intenzione di vederci chiaro riguardo le spese fatte dal sindaco utilizzando la “carta di credito” comunale. Nello specifico, le richieste di chiarimento riguardano alcuni pranzi e cene effettuati da Marino in giorni festivi, come la cena del giorno di Santo Stefano 2013 al ristorante “Antico Girarrosto Toscano”.

In quella occasione, come in altre, Marino dichiarò “sotto la sua responsabilità” che era lì per “una cena con alcuni rappresentanti della stampa”, in quel caso “per illustrare iniziative dell’amministrazione a carattere sociale per il periodo natalizio”. Ma secondo il ristoratore, che poi ha deciso di non fare ulteriori commenti sulla vicenda, “era una cena familiare, ed erano in cinque o sei”. Il conto è alla fine di 260 euro, ma quel che conta è che “Marino era con la famiglia”. Per queste ragioni, le opposizioni ipotizzano i reati di peculato e abuso di ufficio, mentre dal Campidoglio preferiscono non commentare.

Fabrizio Ghera, capogruppo di FdI, denuncia inoltre che il plafond della carta di credito è stato portato da 10mila a 50mila euro. Contro Marino e le spese di quel conto, le illazioni sono decine: in poco più di due anni, ci sono 30 cene consumate da “Archimede a Sant’Eustachio”, a pochi passi dalla casa del sindaco, dove spesso i convitati erano due. Infine, ancora una volta, sono i viaggi all’estero di Marino a fare la “voce grossa” nel conto spese, come se non bastassero le recenti polemiche che hanno “costretto” a esprimersi anche Papa Francesco.

Ci sono ad esempio 6mila euro di spese per il viaggio a New York a fine 2013, dei quali 1.850 euro per il noleggio di un pulmino dalla ditta “Nikkolino Limousine”, poi quasi mille euro per una missione a Bruxelles, e ancora la ricevuta del Ritz Carlton di Filadelfia, intestata a “Ignazio Marino della Thomas Jefferson University”, Ateneo dove però il sindaco non insegna più da anni. Tutte spese pubblicate dal Campidoglio sul proprio sito, per rendere trasparenti i conti, ma che adesso rischiano di ritorcersi come un boomerang contro il primo cittadino della Capitale, che ha intanto rinunciato a un nuovo viaggio negli Usa. Al suo posto, stavolta ci sarà “una figura istituzionale che nei prossimi giorni il sindaco indicherà”.

 

GM