Scempio Isis, distrutto l’arco di trionfo romano a Palmira

Palmira Isis
L’arco romano di Palmira prima della distruzione (Twitter)

Mentre i raid russi voluti da Putin si intensificano e colpiscono sessanta obiettivi in soli 4 giorni, c’è anche un altro volto della Siria. E’ quello dell’Isis che nonostante l’attacco russo non smette di portare avanti la propria furia distruttrice, sia quella contro gli uomini sia quella contro tutti i simboli che secondo i jihadisti rappresentano l’Occidente. Ad essere colpito è ancora una volta il sito archeologico di Palmira, uno dei più preziosi concentrati di reperti di tutto il mondo. In questo caso a farne le spese è l’arco di trionfo romano, risalente ad almeno duemila anni fa. A riferirlo è il sovrintendente alle antichità siriane e Khaled Al Homsi, archeologo e attivista dei diritti umani, pubblica su Twitter alcune foto che darebbero la prova di ciò che è accaduto.

Il sito di Palmira è nelle mani dell’Isis dal maggio scorso e da allora ha dovuto subire scempi di ogni tipo. Tombe risalenti al 44 d.C. rase al suolo, il Tempio di Bel, considerato il simbolo di Palmira, raso al suolo con un’esplosione causata da 30 tonnellate di tritolo che hanno fatto saltare l’edificio principale e e una fila di colonne che si trovava nelle immediate vicinanze e poi la terribile uccisione di Khaled al Asaad, 82 anni, l’archeologo eroe, custode dei tesori di Palmira, decapitato per non aver voluto rivelare dove si trovassero i reperti più preziosi. La speranza è che la lista, aggiornata con la distruzione dell’arco romano, si fermi qui e che i raid russi o l’intervento della coalizione occidentale possa definitivamente eliminare l’Isis e con questo salvare vite umane e patrimoni artistici che rappresentano l’esistenza stessa dell’uomo su questa Terra.

F.B.