
Dopo le anticipazioni di stampa sul cambio di strategia nella lotta all’Isis in Iraq e il commento del ministero della Difesa: “Sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento”, arrivano tutte le prevedibili reazioni politiche.
Se i tornado italiani iniziassero a bombardare l’Iraq sarebbe di fatto un cambio sostanziale e nella politica estera italiana che ha sempre privilegiato le soluzioni politiche rispetto a quelle militari. Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo entra come al solito a gamba tesa coinvolgendo anche il Presidente della Repubblica e sul suo blog scrive: “È un’azione di guerra e come tale dovrebbe essere discussa e approvata dal Parlamento, non in modo autonomo da un governo prono alla Nato. Vale la pena di ricordare che, solo qualche giorno fa, i caccia della Nato hanno bombardato per più di mezz’ora il centro traumatologico di Medici Senza Frontiere a Kunduz City, sono state uccise oltre venti persone tra cui tre bambini. Sergio Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti? A girare le frittelle con Verdini e il Bomba (in nomen omen) alle feste dell’Unità?”.
Di altro tenore l’intervento di Giorgia Meloni secondo la quale intervenire solo in Iraq è sbagliato, secondo lei bisognerebbe prendere le stesse decisioni anche in merito alla Siria (dove per il momento agisce soltanto la Russia di Putin): “Ancor più dell’Iraq è vitale per la nostra Nazione quello che succede in Libia e in Siria. Quindi, il Governo dovrebbe condizionare l’ulteriore coinvolgimento italiano in Iraq ad una strategia complessiva di intervento anche in Libia e in Siria, per spazzare via l’Isis e fermare l’esodo biblico di profughi che sta investendo l’Europa”.
Tranchant infine l’intervento di Arturo Scotto, capogruppo di Sel a Montecitorio: “La partecipazione italiana ai raid senza un mandato parlamentare non è possibile. La ministra Pinotti non ha il potere di decidere se e dove bombardare, e quali regole d’ingaggio avere”.
F.B.