Squinzi: “Basta trattare coi sindacati, sono fuori dalla realtà”

Squinzi Sindacati
(Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Duro attacco del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi nei confronti dei sindacati italiani. La presa di posizione arriva in un momento particolare per il mondo sindacale, dopo l’aggressione dei lavoratori di Air France nei confronti dei dirigenti dell’azienda e le prese di posizione piuttosto nette da parte del presidente di Fiom Landini.

In questo contesto arriva, al termine della riunione con le associazioni di categoria, l’affondo di Squinzi: “Ci siamo resi conto dell’impossibilità di portare avanti qualunque trattativa con il sindacato. Non abbiamo margini di manovra per poter proseguire il colloquio sui contratti nel modo tradizionale. Per noi è un capitolo chiuso. Se il sindacato fa così non ci sono più margini sono mesi, almeno da luglio, che ci prendono a schiaffoni e rinunciano a tutte le nostre aperture. Ne prendiamo atto”. Poi su un possibile coinvolgimento del governo nella vicenda aggiunge: “In qualche modo potrebbe anche entrare il governo, vediamo. Ci auguriamo che non si combinino dei danni”.

Squinzi poi prosegue il ragionamento sullo stato attuale delle cose e spiega che i sindacati mantengono posizioni “irrealistiche sul piano monetario e sul futuro del Paese”. E poi il presidente di Confindustria lancia un allarme: “Se non siamo di capaci di trovare un accordo, per creare un modello di contratto più avanzato e più in linea con i tempi che ci impone l’economia globale, c’è da essere veramente preoccupati”.

Non sono mancate le reazioni del mondo sindacale a queste dichiarazioni di Squinzi. Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha detto: “Il presidente di Confindustria non la racconta giusta. Nell’ultimo incontro avevamo concordato che i tavoli di categoria per il rinnovo dei contratti e quello interconfederale per la riforma del modello contrattuale avrebbero dovuto procedere contemporaneamente e autonomamente: se n’è dimenticato? Cosa hanno fatto in Confindustria da febbraio, quando abbiamo presentato la nostra proposta di riforma, sino a luglio? Hanno dormito? Ora si sono improvvisamente svegliati e fanno da sponda a un possibile intervento del Governo. Questo è un film che non vorremmo vedere, perché non aumenterebbe il potere d’acquisto dei lavoratori e non si coglierebbe, così, l’opportunità della ripresa”.

F.B.