
Un paradosso tutto italiano. La vittima è il giudice Monica Jacqueline Magi della sezione penale del Tribunale di Prato. Ci lamentiamo sempre della lentezza dei processi in Italia e bene, una volta che c’è un giudice che affretta i tempi rischia una sanzione. La sua colpa sarebbe quella di aver fissato troppe udienze per il mese di ottobre, precisamente 10 in più del previsto. Questa decisione ha sovraccaricato di lavoro gli altri dipendenti del tribunale, in primis i cancellieri che da anni soffrono di una carenza d’organico.
Ovviamente appena capito che ci sarebbe stato da fare del lavoro extra sono entrati in gioco i sindacati che hanno subito fatto la levata di scudi per difendere i loro iscritti. Contro il giudice Magi si è pronunciato anche il presidente del tribunale che ha firmato un foglio appeso all’aula del primo piano in cui si legge: “A fronte di una “previsione tabellare di 36 udienze ordinarie, ne sono state fissate 46, anche a causa di udienze straordinarie inserite dalla dottoressa Magi”. E poi la minaccia di sanzioni: “Eventuali inottemperanze saranno valutabili anche sotto il profilo disciplinare nell’ottica della leale e corretta cooperazione con la gestione dell’ufficio”.
F.B.