
E’ morto un’altra volta, si direbbe: le forze armate irachene affermano di aver colpito il convoglio del leader dell’Isis, il Califfo Abu Bakr al Baghdadi. “L’aeronautica irachena – si legge in un comunicato – ha portato a termine un’eroica operazione, bombardando il convoglio del terrorista Abu Bakr al-Baghdadi, che era diretto a un incontro con comandanti del Daesh“. Il Daesh è l’acronomo con cui in lingua araba viene indicato l’Isis. La notizia è stata confermata dal ministero dell’Interno di Baghdad in un comunicato secondo cui l’operazione avrebbe avuto come obiettivi anche il luogo dell’incontro che sarebbe bombardato: “Molti elementi della leadership sono stati uccisi o feriti” ha reso noto il ministro. Per la tv irachena, che ha diffuso le prime notizie sull’operazione, il Califfo sarebbe stato portato via dai suoi seguaci. Con il passare delle ore sono emersi maggiori: quando l’aviazione di Baghdad è intervenuta il Califfo si stava dirigendo verso Karabla una città situata lunga il fiume Eufrate a 5 km dal confine con la Siria nella regione occidentale dell’Anbar iracheno in direzione del confine siriano. Al momento è impossibile sapere quali siano le condizioni di al-Baghdadi. Il Califfo è stato dato per morto diverse volte ma le prime notizie non sono mai state confermate: negli ultimi tredici mesi in almeno due occasioni il leader dell’Isis è sembrato prossimo alla fine ma è riuscito tuttavia sempre a trarsi in salvo nonostante le gravi ferite riportate. I blitz contro il Califfo ed il suo seguito sono sempre avvenuti nell’Anbar, la regione sunnita nel Nord dell’Iraq divenuta roccaforte di Isis e area di transito fra Mosul e i territori siriani controllati da Isis. Nell’ultima settimana lo Stato Islamico è stato obiettivi di decine di attacchi aerei in Siria, da parte di jet russi e francesi, riuscendo tuttavia a guadagnare terreno nei dintorni di Aleppo e nella provincia di Hama.