
Andare su Marte facendo sosta sulla Luna, eccolo l’ambizioso obiettivo della Nasa, con scadenza 2030. La buona notizia è che la prima delle tre fasi, che prevede la raccolta di informazioni e l’acquisizione di parametri del pianeta rosso, già in corso a bordo della Stazione spaziale internazionale, la navicella orbitante che ha già ospitato i nostri Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti
“Il viaggio per Marte”, raccontano alla Nasa, “prevede tre step, ciascuno dei quali comprende sfide più difficili del precedente man mano che gli esseri umani si allontanano dalla Terra”. La prima fase, la cosiddetta Earth Reliant exploration, sarà dedicata alla ricerca portata avanti a bordo della stazione orbitante, e comprende la validazione di tecnologie in condizioni di microgravità e il monitoraggio della salute umana in condizioni di lunga permanenza nello Spazio. Dopo si passerà alla Proving Ground, in cui l’agenzia spaziale “condurrà operazioni complesse in un ambiente spaziale, prevedendo il ritorno degli astronauti in tempi dell’ordine dei giorni. Gli astronauti opereranno soprattutto nello spazio cislunare – la regione che circonda il nostro satellite – e la Nasa valuterà le tecnologie necessarie alla vita e al lavoro degli esseri umani in un ambiente così lontano dalla Terra”.
Dopodichè si passerà all’ultima fase, quella delle attività indipendenti dalla Terra, progettate in base all’esperienza acquisita sulla Stazione spaziale e nello spazio cislunare, che saranno eseguite nell’orbita di Marte, su una o più lune marziane e, poi, finalmente, sulla superficie del pianeta. Chi saranno i fortunati? Questo ancora non si sa….ma la lista è davvero lunga.
Giovanni Remigare