Uccise la madre e provò a mangiarla: ieri la sentenza

Lino Renzi (foto dal web)
Lino Renzi (foto dal web)

Prosciolto perché è incapace di intendere e di volere, questo è quanto stabilito nell’udienza di ieri, dal giudice Renata Sessa, nei confronti di Lino Renzi, l’uomo sotto accusa per omicidio e cannibalismo nei confronti della madre. Nel luglio 2013, il 48enne uccise la madre, Maria Pia Guariglia, 70 anni, tagliandola a pezzi con una sega. Successivamente ha anche provato a cucinare il corpo della madre. Secondo le forze dell’ordine, Renzi venne trovato nudo sul letto dell’appartamento dove viveva insieme alla madre.

Il legale di Renzi, Paolo Corsaro, aveva chiesto per lui il rito abbreviato. Il giudice ha però disposto delle misure di sicurezza nei confronti dell’uomo che, a breve, dovrà essere ricollocato in una Rems, le strutture che hanno sostituito gli Opg. Nel giugno scorso, in seguito alla consulenza del perito Antonello Crisci, a Lino Renzi era stata concessa la capacità processuale. Secondo lo psichiatra, “anche se Renzi è consapevole di ciò che ha fatto e sa che deve sostenere un processo, è pur vero che è un soggetto molto pericoloso”.

Corsaro aveva precisato in quell’occasione che il suo assistito “per il momento resta ad Aversa ma presto si dovrà valutare dove mandarlo. Molti istituti penitenziari ancora non si sono ben attrezzati per una valida accoglienza per chi ha problemi psichici come Lino Renzi che, voglio ricordarlo, è e resta schizofrenico”.

GM