Marcheno, gli inquirenti: “Indaghiamo su omicidio e distruzione di cadavere”

I carabinieri nella ditta Bozzoli (screen shoot you tube)
I carabinieri nella ditta Bozzoli (screen shoot you tube)

L’avvocato Patrizia Scalvi, legale della famiglia dell’imprenditore scomparso Mario Bozzoli, ha rinunciato all’incarico. E’ la notizia di giornata insieme al fatto che le indagini starebbero verificando un caso di omicidio con distruzione di cadavere. In più, sarebbero state rinvenute tre vasche, prima non visibili agli inquirenti perché nascoste da varie attrezzature. Partendo dall’ormai ex legale della famiglia cui si era affidata la moglie di Bozzoli, Irene Zubani, ha annunciato di rimettere l’incarico per “fuga di notizie”.

“Dopo la diffusione mediatica della denuncia della moglie di Bozzoli non ritengo di restare all’interno di un sistema che non riesce neppure a salvaguardare la riservatezza di informazioni delicatissime – dice l’avvocato – rischiando di compromettere gravemente anche lo svolgimento delle indagini. I processi diventano ormai processi mediatici e la fuga di notizie, atto deplorevole e incosciente, non mira sicuramente all’accertamento della verità. Sono ben lieta di non condividere i sistemi di questa natura e di battermi per moralizzarli”.

Si riferisce alle dichiarazioni di Irene Zubani rilasciate ai carabinieri la sera dell’8 ottobre quando denunciò la scomparsa e poi rese pubbliche dalla stampa. In quel verbale sono riportati i presunti rapporti di contrasto tra il marito e il fratello Adelio e i nipoti. Una situazione che avrebbe portato lo scomparso a dire di “aver paura anche per i figli”. Situazione che contrasta con quella di Adelio che, invece, ha parlato di “normali screzi, come spesso accade nelle famiglie, ma noi siamo voluti stare insieme”. Intanto, vanno avanti le indagini che nei giorni scorsi, come scrive il dorso bresciano del Corsera, hanno portato anche a perquisire le case di Adelio e dei due nipoti Alex e Giacomo. Ieri sono continuati i sopralluoghi dei tecnici Cristina Cattaneo e Cesare Cibaldi sulle scorie e i prodotti di ottone lavorati.

“Bisogna controllare i forni”

“Bisogna cercare nei forni”. Ora lo sforzo più grande e costoso sarò quello per cercare qualsiasi tipo di traccia organica nei forni. La sera della scomparsa uscì una presunta fumata anomala dalla Fonderia Bozzoli. Il tutto è stato confermato anche da Adelio, un operaio e conosciuta anche dalla moglie di Mario. Sarà chiesta dunque  l’autorizzazione per aprire l’impianto e verificare le colate, gli scarti ancora presenti e tracce sulle pareti interne. Si cerca ogni elemento che conduca a Bozzoli, dal calcio presente nelle ossa, allo zirconio delle protesi dentarie che l’imprenditore portava a frammenti organici.

MD

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