
A Marcheno non si hanno notizie di Mario Bozzoli da 18 giorni. Tanti giorni sono passati da quando l’imprenditore ha salutato per l’ultima volta la moglie Irene. La terza settimana di indagini però si è aperta con una indiscrezione che potrebbe realmente dare una svolta.I carabinieri stanno ascoltando i dipendenti dell’azienda per verificare se corrispondono a verità le voci di paese su un violento alterco finito a manate tra Mario Bozzoli e un nipote. All’episodio, che si sarebbe iverificato una settimana prima della scomparsa dell’imprenditore, avrebbero assistito incolpevoli e ammutoliti alcuni dipendenti.
Per avere informazioni più dettagliate in merito al presunto diverbio «finito a cazzotti» gli inquirenti ieri mattina hanno sentito, in un colloquio durato poco più di tre ore, uno degli operai della ditta che il giorno della scomparsa di Bozzoli ha terminato il turno alle 18. Da lui gli investigatori hanno cercato di ottenere indicazioni dettagliate sugli “umori” respirati in fabbrica negli ultimi mesi, da quando Adelio e i figli avevano ufficializzato l’intenzione di dividere la società e costruire il nuovo capannone a Bedizzole. All’anatomopatologa Cristina Cattaneo, perito nominato dalla Procura di Brescia, spetta invece il compito di trovare una pista buona, un inizio che sciolga i nodi di una matassa che appare ogni giorno più ingarbugliata
L’intenzione è verificare se la segnalazione fatta in denuncia dalla moglie di Mario Bozzoli, che ha messo nero su bianco le angosce del marito, sia attendibile: la donna ha dichiarato che il marito sospettava che i nipoti potessero sottrarre materiale alla ditta per finanziare i lavori dell’edificio in costruzione a Bedizzole. Ipotesi che adesso solo i numeri della contabilità potranno chiarire.
MD