
Non c’è stata negligenza da parte del padrone per quel cucciolo di labrador finito in mare e ripescato da sei velisti del Circolo Savoia nelle acque del Golfo di Napoli, sabato scorso. Un evento al limite del sogno, immortalato da un video dove il cucciolo – che verrà ribattezzato Mosè – compare come un punto lontano; si agita abbastanza da suscitare curiosità e, dopo qualche istante, apprensione. Sembra una piccola foca bianca che fa fatica a nuotare. E alla fine sembra quello ché è: un delizioso cucciolo di labrador a largo, di fronte a Napoli. Mario Di Meglio, il proprietario, racconta com’è andata. Sabato era salito sull’aliscafo Aldebaran della Caremar delle 11:45 in partenza dal molo Beverello per Ischia. Padrone e cane sarebbero stati costretti ad affrontare la traversata all’esterno, nell’area di poppa “in piedi e senza alcun comfort” dice e descrive quello che è accaduto dopo: “Avevo il cane in braccio, lo avevo appena prelevato a Napoli. Adoro i labrador, Noodle – questo il nome del cucciolo prima che venisse ribattezzato dal Golfo – farà compagnia a una femmina, che ho a casa”.
Il cucciolo cade in mare
“Lasciato il porto di Napoli – spiega Di Meglio – il cucciolo ha iniziato a dare segnali di insofferenza e paura a causa del vento e del frastuono dei potenti motori dell’aliscafo. Dopo il primo tratto di navigazione, l’ho messo a terra: era al guinzaglio. Ma si è sganciato in pochi istanti, dimenandosi: quel guinzaglio con il quale me l’hanno ceduto, non doveva essere particolarmente resistente”. Così, Noodle, impaurito, si è infilato in una delle caditoie posteriori, si è sporto. Il proprietario non è riuscito a raggiungerlo in tempo. Noodle è caduto direttamente in mare. Un attimo ed il piccolo era in acqua. “Ma l’avevo visto tenersi a galla, distante dalla schiuma – ricorda Mario – Era nella scia dei motori che si dibatteva fra le onde; così mi sono fiondato in sala macchine, allertando i marittimi. Un marinaio si è affacciato e mi ha detto: ‘Non vedo alcun cane’. Gli ho chiesto, sbracciandomi, di fermare l’aliscafo. ‘Non è prassi’, mi ha risposto. ‘E comunque sarà andato sotto, sarà già morto’. Io ero convinto che fosse ancora vivo, però. E ho allertato, grazie anche a Francesca, la mia compagna, la Guardia Costiera, a cui ho subito segnalato l’accaduto: mi hanno promesso che avrebbero mandato alcune unità a controllare, avvisando le unità in transito da e per le isole di Ischia e Procida della possibilità di imbattersi in un cane naufrago. La Guardia Costiera mi ha chiesto se avessi segnalato l’episodio al personale di bordo, ho risposto di sì”.
“L’hanno abbandonato in acqua”
E’ passato lo spavento, non la rabbia: “Sono felicissimo, ho potuto riabbracciarlo e in fondo ci ho sempre sperato. Ma sono ancora sconvolto e arrabbiato per quello che è successo” . Mario Di Meglio ha infatti deciso di denunciare alla Procura la Caremar per maltrattamento ed abbandono di animale. Il proprietario lamenta di essere stato costretto dall’equipaggio ad effettuare la traversata mantenendo il cane al guinzaglio ed all’esterno del natante veloce, sul ballatoio posteriore. I marinai inoltre non avrebbero fatto nulla per soccorrerlo. Noodle diventato Mosè è riuscito a restare a galla per mezz’ora, fino al salvataggio da parte dei velisti. “Ho visto i suoi salvatori, perché nel pomeriggio mi sono fiondato di nuovo a Napoli. – racconta Mario – Emozionatissimo, li ho ringraziati e resterò in contatto con loro. Uno dei velisti, avvocato, mi ha suggerito di sporgere denuncia per l’accaduto: è inumano il comportamento dell’equipaggio. Noodle sta bene e non ha traumi. Non voglio neanche rispondere a chi sul web ha avanzato il sospetto che sia stato gettato in mare volontariamente: ho vissuto lunghe ore drammatiche, l’epilogo positivo non mi farà dimenticare quello che è accaduto sull’aliscafo”.
Armando Del Bello