“L’aereo russo è esploso in volo”

A relative reacts at Pulkovo international airport outside St Petersburg after an Airbus A321 of Russian airline Kogalymavia with 224 people on board crashed in a mountainous part of Egypt's Sinai Peninsula on October 31, 2015. Egypt has recovered the black box of the Russian airliner that crashed on October 31 in the restive Sinai Peninsula, killing all 224 people on board, the prime minister's office said. The plane took off early in the morning from the southern Sinai resort of Sharm el-Sheikh bound for Saint Petersburg in Russia but communication was lost 23 minutes after departure. AFP PHOTO / OLGA MALTSEVA (Photo credit should read OLGA MALTSEVA/AFP/Getty Images)
(OLGA MALTSEVA/Getty Images)

L’Airbus Kogalymavia della Metrojet precipitato nel Sinai e costato la vita a  224 persone “è esploso in volo”. A rivelarlo  il direttore del Comitato interstatale dell’aviazione russa, Viktor Sorochenko  ufficiale dell’aviazione russa incaricato di investigare sul disastro . «La disintegrazione è accaduta in aria e i rottami sono sparsi in un’area molto vasta, di 20 chilometri quadrati» ha spiegato.  Sorochenko fa parte di un  team di esperti russi, egiziani e francesi che analizzano le scatole nere. L’ufficiale ha voluto precisare che questa affermazione non deve portare a conclusioni affrettate sul  disastro. «È troppo presto di parlare di conclusioni» ha affermato Sorochenko che ha a giunto «quello che è certo al momento» è che «L’Airbus A321 russo della Metrojet si è spezzato in volo». Dopo il disastro si è parlato di un’affermazione  attribuita a Serghei Truckakehv, co-pilota del velivolo, il quale, proprio poco di decollare da  Sharm el Sheik si sarebbe lamentato con la figlia su condizioni tecniche dell’aereo che «lasciavano molto a desiderare». Lo ha rivelato la rete britannica Sky News. Le squadre di soccorso egiziane hanno ripreso all’alba le operazioni, allargando l’area della ricerche, dopo che sabato i corpi erano stati trovati sparsi per chilometri. Mancano  61 salme. I soccorritori avrebbero trovato 163 corpi sul totale delle 224 persone. «C’era una bimba di tre anni a 8 chilometri dal luogo dello schianto» del principale troncone della fusoliera. Dopo il disastro l’Isis ha rivendicato l’abbattimento del mezzo, con un comunicato e con un video in cui i miliziani sostengono di aver abbattuto l’aereo «in risposta alle incursioni dei jet russi che hanno ucciso centinaia di musulmani in terra siriana ipotesi che è apparsa da principio poco credibile. Le  autorità di Mosca sia quelle del Cairo però, hanno smentito categoricamente questa ipotesi, bollata come «inattendibile» dal ministro dei Trasporti russo Maksim Sokolov.  Intanto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi ha chiesto pazienza:  “In casi del genere bisogna consentire agli specialisti di chiarire le cause dell’incidente, il che comporta una serie di complicati e prolungati studi tecnici, l’utilizzo di tecnologie avanzate e indagini che potrebbero durare mesi” ha affermato. Intanto tutti i voli Airbus A321 della compagnia russa Kogalymavia la stessa dell’aereo precipitato ieri nel Sinai centrale, sono stati sospesi: lo ha deciso la Rostransnadzor, l’agenzia federale dei trasporti.

Armando Del Bello