
L’Airbus Kogalymavia della Metrojet precipitato nel Sinai e costato la vita a 224 persone “è esploso in volo”. A rivelarlo il direttore del Comitato interstatale dell’aviazione russa, Viktor Sorochenko ufficiale dell’aviazione russa incaricato di investigare sul disastro . «La disintegrazione è accaduta in aria e i rottami sono sparsi in un’area molto vasta, di 20 chilometri quadrati» ha spiegato. Sorochenko fa parte di un team di esperti russi, egiziani e francesi che analizzano le scatole nere. L’ufficiale ha voluto precisare che questa affermazione non deve portare a conclusioni affrettate sul disastro. «È troppo presto di parlare di conclusioni» ha affermato Sorochenko che ha a giunto «quello che è certo al momento» è che «L’Airbus A321 russo della Metrojet si è spezzato in volo». Dopo il disastro si è parlato di un’affermazione attribuita a Serghei Truckakehv, co-pilota del velivolo, il quale, proprio poco di decollare da Sharm el Sheik si sarebbe lamentato con la figlia su condizioni tecniche dell’aereo che «lasciavano molto a desiderare». Lo ha rivelato la rete britannica Sky News. Le squadre di soccorso egiziane hanno ripreso all’alba le operazioni, allargando l’area della ricerche, dopo che sabato i corpi erano stati trovati sparsi per chilometri. Mancano 61 salme. I soccorritori avrebbero trovato 163 corpi sul totale delle 224 persone. «C’era una bimba di tre anni a 8 chilometri dal luogo dello schianto» del principale troncone della fusoliera. Dopo il disastro l’Isis ha rivendicato l’abbattimento del mezzo, con un comunicato e con un video in cui i miliziani sostengono di aver abbattuto l’aereo «in risposta alle incursioni dei jet russi che hanno ucciso centinaia di musulmani in terra siriana ipotesi che è apparsa da principio poco credibile. Le autorità di Mosca sia quelle del Cairo però, hanno smentito categoricamente questa ipotesi, bollata come «inattendibile» dal ministro dei Trasporti russo Maksim Sokolov. Intanto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi ha chiesto pazienza: “In casi del genere bisogna consentire agli specialisti di chiarire le cause dell’incidente, il che comporta una serie di complicati e prolungati studi tecnici, l’utilizzo di tecnologie avanzate e indagini che potrebbero durare mesi” ha affermato. Intanto tutti i voli Airbus A321 della compagnia russa Kogalymavia la stessa dell’aereo precipitato ieri nel Sinai centrale, sono stati sospesi: lo ha deciso la Rostransnadzor, l’agenzia federale dei trasporti.
Armando Del Bello