
“È sempre stato un agente nella media, mai dato problemi, mi stupisco di ascoltare le dichiarazioni di cittadini e del Sindaco di Bussero che lo descrivono come una persona dal carattere particolare e di come abbiamo fatto a non farci una segnalazione”, così il sindaco di Segrate Paolo Micheli, dopo l’arresto nei giorni scorsi dell’agente della Polizia Locale del comune milanese Salvatore Empoli, accusato di aver sparato al litografo Gianfranco Ambrosoni, uccidendolo nel corso di una lite avvenuta fuori da un bar a Bussero. Una tragedia che ha portato ad indagare sul passato dell’uomo. E in quel passato emerge un precedente per spaccio risalente al 1995.
Il primo cittadino ha proseguito: “Siamo in possesso di certificati di nulla osta sia della Prefettura che della Procura non aveva alcun carico pendente e noi non possiamo avere la sfera magica. Se le accuse dovessero essere confermate avvieremo le pratiche per la sua sospensione. Fino ad allora rimane in organico”. Sconcertato anche il il Comandante della Polizia Locale di Segrate Lorenzo Giona: “Non riesco neanche a trovare aggettivi appropriati, tra i colleghi c’è chi ha pensato fosse uno scherzo. Aveva tre pistole regolarmente detenute, il che significa che chi lo ha controllato ha reputato che fosse tutto a posto”.
Secondo alcune testimonianze, il litografo, disoccupato e separato, con un figlio, sarebbe giunto in viale Europa a bordo della propria Golf e avrebbe parcheggiato, quindi prima ancora di scendere dall’auto sarebbe stato raggiunto dal 44enne, che avrebbe sparato diversi colpi di pistola. Inutile si è rivelato ogni tentativo del 54enne di sottrarsi all’agguato: il suo killer lo ha infatti rincorso per diverse decine di metri, freddandolo. Sembra che la vittima fosse intervenuta per dividere due uomini in una rissa scoppiata fuori da un bar del paese, che in base alle testimonianze sarebbe avvenuta tra il vigile e una terza persona.
GM