
Stephen Michael Duxbury, 33 anni, è stato arrestato in relazione alla morte di Sasha Samsudean, strangolata lo scorso 17 ottobre nel suo appartamento a Orlando, in Florida. L’uomo, una guardia di sicurezza dell’Uptown Place Apartments, il complesso dove viveva la vittima, è accusato di omicidio di primo grado, violenza sessuale e furto. Duxbury non ha precedenti penali e al momento è in attesa di trasferimento alla prigione di Orange County; se venisse confermata l’accusa di omicidio di primo grado, rischerebbe la pena di morte o una sentenza di carcere a vita. Sasha Samsudean è stata trovata morta alle 20 del 17 ottobre nel suo letto con segni di strangolamento sul collo – nella stanza è stato rinvenuto anche un preservativo – dalla polizia, allertata dagli amici della vittima che non erano riusciti a sentirla durante tutta la giornata. I pantaloni, la biancheria intima e la borsa della donna erano scomparsi e qualcuno aveva versato sul corpo e sul letto un prodotto di pulizia, forse nel tentativo di cancellare le sue tracce. Duxbury ha dichiarato alla polizia di aver aiutato la Samsudean a rientrare in casa, negando di essere entrato nell’appartamento. La scientifica, però, ha trovato un’impronta digitale della guardia giurata nel bagno della casa e, nell’abitazione del presunto colpevole, una scarpa la cui suola coinciderebbe con alcuni segni trovati sulla scena del crimine. A questi indizi, si aggiungerebbe una lesione sull’avambraccio dell’uomo, il segno di un morso, presumibilmente lasciato dalla Samsudean nel tentativo di salvarsi la vita. Una vita troncata dall’uomo che, invece, avrebbe dovuto garantire la sicurezza della donna.
L. B.
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