Ancona, Fabio Giacconi è in coma irreversibile

Antonio Tagliata (Facebook)
Antonio Tagliata (Facebook)

Dovrebbe tenersi domani l’udienza di convalida del fermo di Antonio Tagliata, 18 anni, che ha ammesso di aver sparato prima alla madre della sua fidanzata, uccidendola sul colpo, e poi al padre, riducendolo in fin di vita. Intanto, secondo quanto confermano fonti ospedaliere, il genitore, Fabio Giacconi, sottufficiale dell’Aeronautica, è in coma irreversibile, nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Torrette ad Ancona. Qualche ora dopo la sparatoria, è stata fermata anche Martina Giacconi, figlia 16enne della coppia, accusata di concorso in omicidio e tentato omicidio.

Fondamentale  l’esito dell’interrogatorio avvenuto l’altra notte del 18enne, la cui fuga si è conclusa poco dopo l’omicidio. Tagliata, difeso dall’avvocato Luca Bartolini, ha ammesso di aver sparato, “ma per difendermi, poi non ricordo più nulla”, aggiungendo: “Ero armato perché ero convinto di morire io”. Da parte sua, invece, Martina Giacconi si è difesa dicendo di aver visto il fidanzato tirare fuori la pistola, ma “non pensavo che l’avrebbe usata. Ero impietrita”.

Nelle scorse ore, il padre del giovane assassino si è espresso in difesa del figlio, sostenendo: “Hanno descritto mio figlio come un mostro ma mio figlio è un ragazzo buono: lei lo ha plagiato. La porta di casa dei genitori l’ha aperta lei. C’è stata una colluttazione, e lei ha detto sparagli!”. L’uomo ha proseguito: “Antonio era convinto che il padre della sua fidanzata fosse pericoloso. Si sentiva minacciato e si era procurato una pistola. Si era messo in testa che correva pericolo lui e anche la sua famiglia”.