Ladri in casa, un medico decide di prendere il porto d’armi

Fabrizio Viggiani (foto Twitter)
Fabrizio Viggiani (foto Twitter)

Ha vissuto attimi di paura l’altra notte la famiglia di Fabrizio Viggiani, medico urologo di Grosseto ed esponente politico di spicco di Nuovo Centro Destra, svegliato insieme alla moglie dal pianto della nipotina di tre anni: “Mi sono precipitato in sala e ho trovato mia moglie impietrita. Stava piangendo”. La donna ha poi raccontato al marito di aver visto un ladro nella penombra e che questi si è dato alla fuga, non prima di aver tentato un’aggressione.

Viggiani ha spiegato al quotidiano ‘La Nazione’: “Ho avuto paura. E credo che adesso prenderò il porto d’armi perché questo senso di insicurezza mi distrugge”. L’urologo ha proseguito, sostenendo: “Il mio primo pensiero è stato per la mia nipotina che stava dormendo con mia figlia in camera, ma fortunatamente stava bene”. Il ladro si sarebbe introdotto nell’appartamento al secondo piano arrampicandosi agevolmente sulle tubature del gas: “Era un ragazzo alto, longilineo, rapidissimo”, è la descrizione fatta da Viggiani.

Secondo l’urologo, “il ladro, per non farsi scoprire”, avrebbe “lanciato il nostro micio dalla finestra. Lo stiamo ancora cercando. Sono davvero delle bestie”. Poi ha aggiunto: “Ho avuto un grande sostegno da tutte le persone del vicinato e la cosa non mi sorprende. Credo che la sicurezza sia ormai un problema che la prossima amministrazione, di qualunque colore sia, dovrà cercare di risolvere”. Insiste Viggiani: “La scelta di prendere il porto d’armi è ponderata, ma credo che sia inevitabile”.

“Ero in casa con mia figlia, mia moglie e la nipotina di tre mesi. Mi sono sentito impotente di fronte agli eventi. Ecco, non sapevo come difendermi. Con un’arma sarebbe stato diverso. Le conseguenze? Passerebbero in secondo piano”, puntualizza Viggiani, che conclude: “Mia figlia ha subito un furto a casa sua a Pisa, e adesso questa esperienza. Credo che la notte non sarà più come prima”. Molte sono state le polemiche sulla legittima difesa dopo l’uccisione di un ladro albanese da parte di un pensionato. Contro l’uso delle armi si era schierato l’imprenditore Giancarlo Miotto, anch’egli vittima di una rapina.

GM