
Tre auto, forse dieci, dodici persone. Qualcosa non tornava, in effetti. Gli attentatori di Parigi non sarebbero stati sette ma, probabilmente un numero maggiore: si sono mossi secondo un piano coordinato, questo è certo, e su tre differenti vetture. Un Seat nera è stata usata nelle sparatorie compiute nei bar e caffè del decimo e undicesimo arrondissement. La vettura è stata ritrovata a Montreuil, alla periferia della capitale. Una Polo nera, utilizzata dai terroristi per arrivare al Bataclan e stata ritrovata a Molenbeek un quartiere di Buxelles. Oltre a queste due auto ci potrebbe essere una terza vettura e potrebbe essere la “Seat modello sconosciuto di colore nero, targa GUT 18053” che una nota servizio di cooperazione internazionale di polizia ha segnalato già nella mattinata di sabato, poche ore dopo la strage, aggiungendo un ”probabile ingresso” dell’auto “ a Ventimiglia” e specificando “Possibile collegamento con gli attentati in Francia” Al momento non c’è in ogni caso alcuna certezza che l’auto sia effettivamente entrata in Italia. La Seat è stata segnalata a tutte le polizie dei Paesi confinanti con la Francia e potrebbe essersi diretta verso la Spagna: in un documento del centro di cooperazione di Polizia della Dogana di Hendaye, al confine tra la Francia il Paese iberico è stato segnalato alle autorità spagnole un veicolo sospetto “ visto nel circondario vicino ai luoghi dove sono stati commessi gli attentati di Parigi”. Si tratta appunto della Seat. Nel documento si segnala che a bordo dell’auto c’erano tre persone e che la targa, la stessa indicata dalle autorità italiane, è incompleta. In mattinato la polizia stradale italiana ha diramanti un comunicato relativo alla vettura specificando il modello una “Seat Ibiza nera con a bordo un presunto terrorista”. Si tratterebbe si tratta di un ragazzo francese di 32 anni, Baptiste Burgy.
ADB