
La mente e l’artificiere delle stragi di Parigi svaniti nel nulla, così sembra, sebbene la reazione della Francia sia stata veemente: nella notte sono stati fatti oltre 160 blitz in tutto il Paese con 23 arresti e ritrovamento di depositi di armi. Perquisizioni e arresti a Grenoble, a Tolosa e a Lione, dove è stato trovato un arsenale con fucili Kalashnikov e lanciarazzi. In Belgio è stato messo sotto assedio nel quartiere Molenbeek, di Bruxelles, nel noto per aver ospitato doversi jihadisti europei, un edificio dove sembrava essersi rifugiato uno degli attentatori in fuga, Salah Abdeslam. L’uomo, ventisei anni nazionalità francese residente in Belgio, è accusato di aver affittato la macchina in Belgio, una Volkswagen Polo, utilizzata dai terroristi che hanno attaccato il Bataclan. tre fratelli. Uno fratello di Abdeslam, Ibrahim, è morto nell’attacco al ristorante di Boulevard Voltaire. Un altro, Mohammed, è stato arrestato dalla polizia belga e rilasciato.
Sempre a Molenbeek, dopo una perquisizione al numero 47 di rue Ransfort, la polizia ha portato via un uomo incappucciato: è un arresto collegato alla strage ma non di un membro del commando parigino. I servizi di sicurezza belgi sospettano che la mente degli attentato di Parigi sia Abdelhamid Abaaoud, 28 anni di origine marocchina, anche lui residente nel quartiere di Molenbeek e latitante da quando, a gennaio, è stata neutralizzata la cellula jihadista di cui era a capo a Verviers. Già considerato responsabile di un fallito attentato contro la polizia belga, l’ultima volta che era stato identificato, a gennaio 2015, si trovava in Grecia. Abaaoud sarebbe partito per la Siria. Secondo la stampa locale almeno due dei terroristi di Parigi erano amici di Abaaoud, ed avevano commesso insieme piccoli crimini a Bruxelles tra il 2010-201. Nella mattina era stata resa pubblica una nota di ricerca diramata in Italia che parlava della caccia a veicolo Seat legato agli attentati di Parigi e che testuale “essere transitato al valico di Ventimiglia alle ore 6.35 odierne”. L’allarme alla fine è rientrato. La Seat nera era stata già ritrovata sabato notte in un quartiere nella periferia della capitale francese. L’ equivoco sarebbe stato causato dalla segnalazione – di alcuni testimoni – di una targa sbagliata. “L’allarme c’è stato, ma è rientrato – ha spiegato il questore vicario di Torino, Sergio Molino – Non abbiamo tracce del passaggio, o della presenza, di quel veicolo sul territorio italiano”
Al momento sono stati identificati cinque dei sette kamikaze. Quattro sono francesi, uno probabilmente siriano. Il primo ad essere identificato era Omar Ismail Mostefai, 29 anni, attentatore al Bataclan, nato nella banlieue di Parigi, risiedeva a Chartres. Aveva alle spalle otto condanne per piccoli reati ed era schedato per la sua vicinanza ad ambienti dell’Islam radicale. Samy Amimour, anche lui era al Bataclan. Nato a Parigi nel 1987 e originario di Drancy. Dal 2013 era oggetto di un mandato di cattura internazionale perché aveva violato la sua libertà vigilata, dopo essere stato messo sotto inchiesta, nell’ottobre 2012, per associazione a delinquere con fini di terrorismo. Bilal Hadfi, 20 anni, attentatore allo Stade de France, e Brahimi Abdeslam, che si è fatto esplodere sul boulevard Voltaire – è fratello di Salah, Abdeslam – risiedevano in Belgio. Il quinto, il cui nome non è stato rivelato, era transitato a ottobre dalla Grecia, dove le sue impronte erano state registrate. Era in possesso di un passaporto siriano, ritrovato vicino al suo cadavere, la cui autenticità non è però stata confermata.
Gli sviluppi dell’indagine fanno pensare che il gruppo di fuoco per colpire Parigi fosse composto da almeno dieci – dodici uomini. Secondo un documento dell’intelligence irachena diffuso dal’Associated Press sarebbe stato composto “da 24 elementi, 19 con il compito di effettuare gli attentati, addestrati a Raqqa” in Siria, “e altri 5” per il coordinamento e la logistica: individuare i nascondigli e procurare armi ed esplosivi. Per il momento i nomi ed i volti noti sono quelli di Abdeslam e Abaaoud. Prendere loro potrebbe essere decisivo per risalire agli altri.
Armando Del Bello