Putin, navi russe verso la Siria: “Distruggeremo l’Isis come facemmo con Hitler”

ANTALYA, TURKEY - NOVEMBER 16: British Prime Minister David Cameron arrives to meet Russian President Vladimir Putin during their bilateral meeting on day two of the G20 Turkey Leaders Summit on November 16, 2015 in Antalya, Turkey. World leaders will use the summit to discuss issues including, climate change, the global economy, the refugee crisis and terrorism. The two day summit takes place in the wake of the massive terrorist attack in Paris which killed more than 120 people. (Photo by Chris McGrath/Getty Images)
(Chris McGrath/Getty Images)

Nella notte di lunedì, tornato dal vertice del G-20 ad Antalya, il presidente russi Vladimir Putin ha per la prima volta parlato di responsabilità dell’Isis nell’abbattimento dell’aereo russo A321 sul Sinai, il 31 ottobre scorso e ha  promesso che i responsabili saranno trovati  “a prescindere dal luogo geografico e in qualunque momento”. Trovati e distrutti.  La svolta è stata causata dal riconoscimento dell’Fsb, i servizi di sicurezza, che un atto terroristico ha causato la tragedia dell’aereo precipitato sul Sinai il 31 ottobre scorso, con 224 persone a bordo. Putin evidentemente non aspettava altro. Poche ore dopo e la rappresaglia è scattata in Siria, contro l’Isis. La Russia ha alzato il tiro della campagna aerea contro Raqqa – bastione dello Stato Islamico – e contro altri obiettivi ad Aleppo, e a Idlib  – con una potenza di fuoco impressionante, a detta del Pentagono. Il Ministero russo della Difesa ha reso noto che i raid sono stati raddoppiati : nelle ultime 48 ore sono state compiute sulla Siria 2.300 incursioni, utilizzando missili cruise e bombardieri strategici TU-106 e TU-95MS. Alle forze già schierate – tra il Mediterraneo e le basi di Tartous e di Latakia – si aggiungeranno altri 25 aerei. Intanto le truppe del governo di Damasco, riferisce il capo di Stato maggiore russo Valerij Gherasimov, hanno lanciato un’offensiva su Palmira, l’antica città tra Raqqa e Damasco finita in mano ai jihadisti, che ne hanno fatto scempio. Vladimir Putin ha dato ordine alle unità della Marina Militare russa, che incrociano nel Mediterraneo, di stabilire contatti con quelle francesi e di collaborare con loro «come alleate» contro lo Stato Islamico in Siria: durante una riunione con i vertici della Forze Armate presso il ministero della Difesa il leader del Cremlino ha definito «necessario» il coordinamento con il gruppo navale della Francia, anche alla luce dell’imminente arrivo in zona della portaerei a propulsione nucleare `Charles de Gaulle´, ammiraglia della flotta di Parigi.