Raqqa sotto i raid di Putin “Gli uomini dell’Isis fuggono come topi”

 

Russian President Vladimir Putin (C) arrives on day two of the G20 Turkey Leaders Summit on November 16, 2015 in Antalya. Putin said on November 16 that the attacks in Paris showed the need for his proposal for an international anti-terror coalition to be realised. AFP PHOTO / OZAN KOSE (Photo credit should read OZAN KOSE/AFP/Getty Images)
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Raqqa, il luogo dove con molta probabilità gli ostaggi occidentali dell’Isis hanno trovato la morte sta diventando un inferno sotto il fuoco incrociato dei raid francesi e russi. L’offensiva del Cremlino è iniziata ieri, dopo che il presidente russo ha annunciato di considerare lo Stato Islamico il mandante per la strage di civili nell’attentato all’airbus precipitato nel Sinai. Gli effetti della reazione russo si sono fatti sentire presto, in ragione di una violenza di fuoco che gli stessi osservatori del Pentagono  ritengono “impressionante”. E ora  gli jihadisti “fuggono come topi” sotto i bombardamenti russi e francesi a  Raqqa. I miliziani  di Al -Baghdadi  “si nascondono tra i civili e se alcune donne escono in balcone sena velo, in segno di sfida, non dicono nulla” perché “quando scappano dalle bombe i guerriglieri  non hanno il tempo di urlare per farle rientrare e coprirsi”. Sono alcuni dei tweet scritti dagli attivisti anti-Isis  dell’associazione “Raqqa is being slaughtered silently”. Una testimonianza dall’interno dello Stato Islamico che si contrappone al tono di costante sfida lanciata dagli jihadisti all’offensiva occidentale “Sì, le bombe fanno paura e ci gettano nel panico, ma sono trenta minuti nei quali i guerriglieri se ne fregano delle regole e pensano solo a scappare” si legge ancora nei tweet “Non ci piace vedere la gente impaurita per i bombardamenti aerei e le esplosioni, ma supportiamo qualunque azione che abbia come obiettivo la scomparsa dell’Isis da Raqqa. I bombardamenti ci danno almeno trenta minuti di libertà dal loro brutale regime ”.

ADB