L’Isis recluta personaggi anche nel calcio: ecco i casi più eclatanti!

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Il terrorismo ha colpito pesantemente anche il mondo del calcio, dopo gli attentati di Saint-Denis, mentre si giocava Francia-Germania, col rischio concreto che la strage sarebbe potuta essere ancora più grave, e con l’evacuazione per l’allarme bomba dello stadio di Hannover in Germania, prima del match dei tedeschi contro l’Olanda.

Ma ‘La Gazzetta dello Sport’ oggi in edicola fa il punto della situazione per quanto riguarda quei giocatori che nel corso della loro carriera hanno abbandonato il mondo del pallone per diventare terroristi e unirsi all’Isis nel nome del Corano. Ovviamente parliamo di giocatori non di grido, ma tra loro è presente anche un europeo. Si chiama Kreshnik Berisha, dilettante di origine kosovara e primo tedesco sotto processo per aver aderito all’Isis. Il ragazzo era cresciuto nel Maccabi Francoforte, la più grande squadra ebraica del Paese. Ma c’è anche Burak Karan, centrocampista tedesco di origine turca, che ha fatto le trafila nelle nazionali giovanili con Boateng e Khedira. A 20 anni ha mollato il campo e si è dedicato con più passione al Corano, ed è morto in circostanze poco chiare al confine turco-siriano. Un altro esempio è Nidhal Selmi, terzino sinistro dell’Etoile du Sahel, uno dei migliori talenti di Tunisia: ha preso un biglietto di sola andata per la Siria e non è più tornato.

Ci sono comunque anche buoni esempi di integrazione musulmana. A ovest di Londra è nata infatti una squadra, il Tuff FC, composta esclusivamente da giovani musulmani, con Sol Campbell, Yaya Toure e Nasri, ‘padrini’ di questa iniziativa. E anche Obama ha invitato la squadra alla Casa Bianca.

Marco Orrù