Il racconto di David, l’infermiere parigino che ha soccorso il kamikaze

David infermiere kamikaze Parigi
(KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)

Nelle incredibili storie che arrivano dopo l’attentato di Parigi c’è anche questa che ha un sapore davvero particolare. E’ quella di David, un infermiere che quella maledetta sera era a cena al ristorante Comptoir Voltaire. Lui come gli altri avventori del locale sono stati sorpresi da un’improvvisa ed enorme fiammata. “Nella concitazione iniziale quasi tutti pensavano fosse stata una fuga di gas, racconta David, e così ho urlato subito di chiudere il gas, pensando a uno scoppio. Subito dopo ho cercato di soccorrere i feriti”. L’uomo racconta che tra i tanti feriti uno sembrava il più grave di tutti e su di lui si è concentrato subito: “Era sanguinante, incosciente, con una vistosa ferita di 30 centimetri su un fianco. Ho sollevato la maglietta e ho visto un intreccio di fili di colore bianco, nero, rosso e arancione e ho immediatamente capito che davanti a me c’era un terrorista kamikaze”.

David, come tutti gli altri sopravvissuti, ha rischiato tantissimo dato che quando sono arrivati i soccorsi, i vigili del fuoco hanno visto l’uomo con la cintura esplosiva e hanno subito urlato a tutti di allontanarsi. Infatti l’esplosivo che il kamikaze aveva addosso non era esploso del tutto e avrebbe potuto saltare in aria da un momento all’altro. L’uomo soccorso da David ha ora un nome e cognome. Si trattava di Ibrahim Abdeslam. La sua miscela esplosiva per fortuna non ha funzionato come voleva e ha ucciso soltanto lui. Sarebbe stata altrimenti un’altra terribile strage che avrebbe fatto crescere ulteriormente il bilancio già devastante delle vittime.

F.B.

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