La task force di suore che si fingono prostitute

Nuns attend a canonization mass for Vincenzo Grossi, an Italian priest and founder of the Institute of the Daughters of the Oratory, Maria of the Immaculate Conception, a Spanish superior general of the Sisters of the Company of the Cross, French couple Louis and Zelie Martin, parents of St Therese de Lisieux, on October 18, 2015 at St Peter's square in Vatican. Blessed Louis and Zelie Martin, the parents of St. Therese of Lisieux, are canonized today while the Synod on the Family is underway in Rome. The Martins will be the first married couple in the history of the Church to be declared saints at the same time. The Pope had recognized a miracle attributed to the couple on March 18, 2015. AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
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Quando si dice che il fine giustifica i mezzi. E’ la storia di una task force di suore che soccorre le vittime della tratta di esseri umani travestendosi da prostitute. Le donne  si infiltrano nei bordelli, dove entrano in contatto con le donne e i bambini che vengono venduti come schiavi. Il gruppo si chiama Talitha Kumed è composto da 1100 suore sparse in 80 paesi. Il presidente dell’organizzazione fondata nel 2004 è il filantropo e uomo d’affari John Studzinskiche è stata fondata nel 2004. Secondo i dati in possesso di Talitha Kum – nome che richiama un’espressione in aramaico di Gesù nel Vangelo di Marco e che significa: “Fanciulla, alzati” – l’un per cento della popolazione del mondo è vittima della tratta, percentuale che equivale a circa 73 milioni di persone. Di queste, il 70 per cento sono donne, di cui la metà ha 16 anni. Durante il “Trust Women Conference” sui diritti delle donne e il traffico di esseri umani organizzata dalla Thomson Reuters Foundation, Studzinski ha spiegato cosa accade alle vittime della tratta: “Una donna, un giorno, non riuscì a raggiungere l’obiettivo di 12 clienti al giorno, quindi venne rinchiusa in una gabbia senza cibo e costretta a mangiare le sue feci”. Un’altra, invece, era stata costretta a fare sesso con 10 persone contemporaneamente. Sono proprio queste situazioni agghiaccianti che hanno portato le suore ad intervenire, infiltrandosi nei luoghi delle organizzazioni criminali. Le sorelle si sono anche attivate per salvare i bambini venduti come schiavi dai loro stessi genitori, creando una rete di case in grado di ospitarli e metterli in sicurezza in Africa, così come nelle Filippine, in Brasile e in India. Ma hanno anche  avviato una raccolta fondi per acquistare questi bambini. L’organizzazione sta ottenendo molto successo: tra poco tempo potrebbe avere più del doppio del “personale” e operare e infiltrarsi in oltre 140 paesi del mondo. Le suore “lavorano fianco a fianco con la gente del posto per non più di 2 centesimi di dollaro all’ora per scovare gli abusi”.Per questo motivo il gruppo è stato assoldato da varie società per vedere cosa succede all’interno dei paesi in cui hanno investito.

Roberta Garofalo