La sfida di Hallyday: “Se non suonassi, mi batterei contro l’Isis”

Johnny Hallyday (NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/Getty Images)
Johnny Hallyday (NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/Getty Images)

Il 72enne rocker francese Johnny Hallyday, “veterano” della musica leggera transalpina, dopo che per ragioni di sicurezza ha dovuto annullare un concerto a Bruxelles, ha lanciato una personale sfida all’Isis: “Se non fossi un cantante, prenderei un’arma e andrei a combattere”. Il cantante ha quindi spiegato in un’intervista a ‘Le Parisien’ di aver provato “un profondo disagio” quando ha appreso delle stragi di Parigi al termine di un suo concerto, poi “l’indomani ho cominciato a sentirmi male”.

“Dobbiamo mostrare agli assassini che non abbiamo paura, che continueremo a vivere”, ha detto ancora Hallyday, una carriera infinita alle spalle con decine di album pubblicati e grande amico dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, tanto da averlo sostenuto in una campagna elettorale per le presidenziali. Quello che hanno fatto gli jihadisti “è ignobile”, ha aggiunto Hallyday, che ha spiegato anche come all’interno del Bataclan c’erano delle persone che conosceva e che “degli amici hanno perduto altri amici”.

Infine il cantante si è espresso sul concerto annullato a Bruxelles: “Prego Dio che ciò non si ripeta. Anche se il pubblico non viene, non voglio annullare gli spettacoli. Dobbiamo mostrare a questi assassini che noi non li temiamo, che noi continuiamo a vivere”. A causa dell’allerta terrorismo, la capitale belga resta paralizzata: oggi scuole, asili, università e uffici pubblici saranno chiusi; fermi anche metro e tram sotterranei, mentre i centri commerciali saranno serrati e tutti gli eventi aperti al pubblico annullati.

GM