
Ben Stollery, 18 anni, studente di Londra, si è ucciso impiccandosi vicino ad un club di canottaggio. La sua giovane vita è stata spezzata da qualcosa di molto più profondo e terribile, l’uso di droghe sintetiche. Il ragazzo infatti aveva assunto una massiccia dose di Mdma (comunemente nota come ecstasy) durante un’uscita con gli amici la settimana prima del tragico gesto.
Secondo i tossicologi che si sono occupati del caso, Ben sarebbe stato vittima di una fortissima depressione causata dall’effetto di down nel momento in cui finisce quello della droga. In inglese si usa il termine “Suicide Tuesday” proprio per indicare le persone che dopo aver fatto uso sconsiderato di droghe nel weekend finiscono per suicidarsi quando il loro effetto svanisce del tutto, quando cioè si trovano soli, devastati e completamente spaesati. Come spiega il tossicologo Julie Evans “su alcune persone, gli effetti del ‘comedown’ possono dimostrarsi davvero fatali: quando l’effetto della droga passa, può portare a depressione e anche al suicidio, proprio come in questo caso”.
Quello di Ben è purtroppo uno dei tanti casi assurdi nei quali troviamo dei giovani che per un malinteso e incomprensibile senso del divertimento e dello sballo finiscono per rovinarsi la vita e addirittura per morire. La droga sintetica, spesso dimenticata nei grandi dibattiti sul tema, sta mietendo migliaia di vittime e la cosa veramente preoccupante è che i suoi consumatori sono sempre più giovani, ragazzini che neanche si rendono conto di quello che stanno facendo e assumendo e che così mettono a repentaglio la loro giovane vita.
F.B.
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