Giallo a Bologna, morto il titolare del “canile degli orrori”

Il servizio tv sul canile di Veronesi (screenshot)
Il servizio tv sul canile di Veronesi (screenshot)

E’ stato ritrovato privo di vita domenica scorsa Alberto Veronesi, figlio del fondatore del biomedicale europeo, Mario Veronesi, ex attivista – poi espulso – della Lega Nord e titolare dell’allevamento Vignola dei Conti, ribattezzato “il canile degli orrori”, dopo che era finito al centro delle cronache per un servizio di “Striscia la Notizia” nel quale si spiegava come venissero soppressi “senza necessità” i cani non abbastanza perfetti da vincere un concorso di bellezza.

Veronesi era tornato da poco nell’allevamento in località Prunarolo, in provincia di Bologna, per celebrare il compleanno in compagnia di amici e conoscenti. Sarebbe caduto dal tetto della struttura di sua proprietà anche se non si conoscono le cause del decesso, ma si pensa al suicidio o a un incidente. L’accaduto ha però scosso Enzo Raisi, ex deputato emiliano romagnolo di An – Futuro e Libertà, che su Facebook si è scagliato contro il programma di Antonio Ricci: “Lo avete ucciso per uno show di m…a, quelle teste di cavolo di ‘Striscia la Notizia’, con quell’essere immondo di Edoardo Stoppa, d’accordo con esponenti della Forestale, gli hanno teso una trappola”. L’ex parlamentare ha definito Veronesi “un uomo tornato nel baratro”.

Sempre su Facebook, qualcuno cinicamente scrive: “Esultate, il proprietario finalmente è morto, adesso aspettiamo che succeda lo stesso al veterinario”. Il blitz della trasmissione televisiva nell’allevamento di Veronesi è avvenuto circa un anno fa, a dicembre 2014. Ha sottolineato il generale Giuseppe Giove, comandante regionale della Forestale Emilia Romagna, che ha condotto l’operazione in cui era coinvolto Veronesi: “All’interno della struttura, abbiamo individuato diverse fosse comuni, quindi la nostra ipotesi è che la pratica andasse avanti da anni, per un totale di molte decine di cani uccisi e sepolti in un vero e proprio cimitero non autorizzato all’interno dell’allevamento”.

GM