Giornalista de La7 perseguitata sui social per il servizio sull’Islam (Video)

Monica Raucci giornalista islam
Monica Raucci (Web)

Monica Raucci, giornalista de LA7, ha realizzato un servizio per il programma di Gianluigi Paragone “La gabbia” che le sta creando non pochi problemi. Il titolo era: “A Tor Pignattara comanda l’Islam”. Si tratta di un approfondimento su un quartiere di Roma in cui la presenza islamica è molto forte e la convivenza con i cittadini italiani è piuttosto tormentata. La giornalista, all’indomani degli attentati di Parigi, si è recata in strada e ha chiesto ad alcuni italiani come sia la situazione. Molte le risposte piuttosto colorite, con un comune denominatore: gli islamici qui fanno quello che vogliono, comandano loro. La Raucci inoltre con una telecamera nascosta ha chiesto a diversi musulmani di condannare gli attentati e ha ricevuto risposte sconcertanti: “Non me ne frega niente”, oppure “Morire per Allah è giusto”, o ancora “Se tu mi ammazzi, tu hai già messo la tua morte nella tua mano”.

Dopo la messa in onda del servizio, a fronte di molte persone indignate per le parole ascoltate, si è scatenata anche una forte polemica nei confronti della giornalista, rea secondo alcuni di aver calcato troppo la mano per far passare tutti i musulmani come terroristi. Numerose le critiche e gli insulti ricevuti dalla Raucci sui social network dove lei si è difesa così: “Non avrei mai voluto far passare l’idea che tutti i musulmani sono integralisti e appoggiano l’Isis, anzi, io la penso in maniera esattamente opposta; cercavo solo di raccontare le voci di coloro che non condannano apertamente e una convivenza che non per tutti, ma per molti, li è difficile”. Dopo questa spiegazione dato che gli attacchi via web non cessavano, la Raucci è intervenuta ancora, stavolta piuttosto spazientita: “Ora però mi sono abbastanza rotta. Ho fatto pubblica ammenda per il fatto che evidentemente il servizio si prestava a una lettura che non era mia intenzione dare, ma me ne sono assunta la completa responsabilità chiedendo scusa a chi si fosse sentito offeso. Ma che venga accusata di realizzare interviste FALSE, o di manipolare gli intervistati (?)questo non lo posso proprio accettare”.

Ecco il video incriminato del servizio andato in onda a La Gabbia:

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