
E’ stata una ragazza di 15 anni, Maria Ivleva, la prima a perdere la vita nella tragedia dell’aereo russo di linea con 224 passeggeri a bordo precipitato sul Sinai il 31 ottobre, dopo che si erano perse le tracce intorno alle 8 del mattino in seguito al decollo da Sharm el-Sheikh. Insieme alla giovane, tra le prime a perdere la vita, una donna di 77 anni, Nadezhda Bashakova. Come noto, l’aereo è esploso a causa di una bomba che si trovava nella stiva del velivolo. L’ipotesi di un’esplosione a causa di un ordigno, piazzato dallo Stato Islamico, è stata lanciata nei giorni scorsi dalla Cnn, basandosi su fonti dell’intelligence Usa.
Nello specifico, secondo quanto riferito dal Daily Mail online, la bomba era proprio sotto i sedili 31A e 30A del volo della Metrojet, occupati dalla 15enne e dall’anziana donna. Ad affermarlo sono stati gli investigatori russi in base alle indagini effettuate dalla polizia scientifica: l’esplosione sarebbe stata provocata da esplosivo contenuto in una lattina equivalente a circa un chilo di tritolo. Nei giorni scorsi, era stata la tv francese France2 a sostenere la tesi di un investigatore, rimasto nell’anonimato, che sottolineava come “si può sentire chiaramente il suono di un’esplosione durante il volo”. Per giorni, le autorità russe avevano mantenuto il massimo riserbo, confermando infine l’ipotesi della bomba a bordo.
GM