Processo di Brembate: svelato il mistero del Dna femminile

Yara Gambirasio (web source)
Yara Gambirasio (web source)

Il nuovo mistero relativo al capello appartenente a Rosita Brena aveva rappresentato un vero colpo di scena nel corso dell’ultima udienza del processo a Massimo Giuseppe Bossetti, unico accusato di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio. L’identità della donna sembrava un vero e proprio giallo e l’attenzione mediatica era andata immediatamente al suo cognome: Rosita e Silvia Brena erano parenti? Quest’ultima, professoressa di ginnastica della primogenita dei Gambirasio, avrebbe lasciato tracce del suo Dna sul polsino del giubbotto della giovane ginnasta. A svelare l’arcano è stata la trasmissione ‘Pomeriggio Cinque’, nel corso della puntata di ieri

Il programma di Canale 5, sempre molto concentrato sui casi di  cronaca nera, è tornato a trattare il giallo della giovane di Brembate e del misterioso capello. Mentre i legali di Bossetti, dopo il nome di Rosita Brena, avevano proclamato grandi novità in arrivo,  la stessa donna ha dato la sua versione alla giornalista della trasmissione. La Brena ha preferito non trasmettere la sua intervista ma ha rilasciato l’autorizzazione affinché venissero rese note le sue dichiarazioni.
Secondo le news che sono emerse tramite ‘Pomeriggio Cinque’, non esisterebbe alcun legame di parentela tra Rosita e Silvia Brena. ‘Non ho parenti che si chiamano con questo nome. Non so neppure chi sia’, ha dichiarato la donna. Ma come mai il suo capello sarebbe stato ritrovato sul corpo di Yara Gambirasio? Secondo la versione della donna, quello ritrovato non sarebbe un suo capello ma quello della figlia, nonché compagna di classe di Yara, finito sul suo giubbino probabilmente dopo un normale abbraccio tra amiche di scuola. ‘La cosa più ovvia è questa’, avrebbe aggiunto Rosita Brena, svelando così il giallo attorno alla sua identità. Per restare aggiornati sul caso Yara Gambirasio o per altre notizie di cronaca nera nazionale, vi consigliamo di cliccare su ‘Segui’ sopra il titolo.

MD