
Dramma ieri mattina a Corbetta, nel Milanese, dove un uomo ha teso un agguato al suo ex complice davanti alla ditta dove lavora la compagna di questi. Ad armare la mano di Paolo Leone, 62 anni, che vive a Sedriano, è stato il desiderio di vendetta per aver scontato otto anni di carcere per una vicenda di droga, mentre il suo ex complice, Giuseppe Lombardo, anch’egli 62enne, se l’era cavata con molto meno, a detta di Leone perché aveva “cantato”. La fuga dell’uomo è durata poco in quanto egli stesso si è presentato al carcere di Opera, dicendo alle guardie carcerarie: “Ho appena ucciso un uomo a Corbetta. Ho fatto la galera per colpa sua”.
Lombardo, affidato ai servizi sociali, come ogni mattina aveva accompagnato la compagna, di origini bulgare, nella ditta di commercio edile “Emilio De Vecchi”, dove questa lavora come donna delle pulizie. Quando la donna è scesa dall’auto, il 62enne ha provato a ripartire, ma dopo pochi istanti si è ritrovato davanti l’ex complice, che ha aperto la portiera dal lato passeggero, è salito in auto e ha esploso i due colpi di pistola, prima di fuggire a bordo di una Lancia Y, la stessa auto con la quale era giunto sul posto. A soccorrere Lombardo, sono stati i figli del titolare della ditta, che hanno poi chiamato il 118. Ora il 62enne è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Niguarda, dove è giunti in elicottero.
La vicenda di droga all’origine della vendetta risale al settembre 2007, quando Giuseppe Lombardo, che pare sia stato legato in passato alla cosca siciliana Matranga, fu arrestato per traffico internazionale di droga, un giro di cocaina che dalla Francia ha portato gli investigatori nell’hinterland milanese, ma dopo un mese era già libero. Per le stesse vicende, Paolo Leone aveva scontato diversi anni di carcere e ieri ha deciso che doveva “vendicarsi”.
GM