
Sono l’incubo di molti fumatori abituati a fare spallucce dei tanti moniti riguardo i danni del fumo: difficile rimanere indifferenti di fronte alle immagini che descrivono i danni e le patologie causate dalle ‘bionde’.
In italia, per il momento, non sono ancora state introdotte, ma c’è chi all’estero già raccoglie ‘i frutti’ di questa campagna informativa shock.
Non era certo passata senza polemiche la decisone del governo laburista australiano di introdurre le immagini eppure i risultati parlano chiaro: una ricerca commissionata dal Cancer Council dello stato di Victoria illustra una riduzione complessiva del 24% in tre anni. La ricerca ha riguardato 23mila studenti tra i 12 e i 17 anni ed ha rilevato che nel 2014 il 5,1% aveva fumato almeno una sigaretta nella settimana precedente. Nel corrispondente sondaggio nel 2011 la proporzione era del 6,7% e nel 2008 era del 7,3%.
Il direttore del Cancer Council of Victoria, Todd Harper, dice: “Ormai i pacchetti non sono più attraenti per gli adolescenti. Abbiamo fatto venire alla luce le tattiche intimidatorie dell’industria del tabacco, che hanno fatto pressione contro la normativa sostenendo che avrebbe favorito il mercato nero. E’ veramente piacevole vedere l’impatto presso i giovani, ricordando che questa era sin dall’inizio una delle principali ragioni per introdurre la legge, ora l’industria del tabacco intensificherà gli sforzi globalmente per cercare di persuadere i governi a non introdurre i pacchetti anonimi“.
Per quanto si tratta di una terapia shock è auspicabile che questa misura venga adottata su larga scala.
LC