
Il viaggio del Papa in Africa sta tenendo sulle spine il mondo. Nonostante i rischi e le minacce di attentati, è stato confermato che il Santo Padre non indosserà il giubbotto antiproiettile e che si muoverà su una jeep scoperta. Il pontefice non ha mai rifiutato una carezza a un disabile, un saluto a un bambino o un gesto di affetto; in Africa, come in tutto il resto del mondo, dovrà avere la possibilità di scendere e muoversi liberamente come ha sempre fatto e tutti i fedeli dovranno avere modo di vederlo, anche da lontano. Oltre a vedere la sua figura, però, la gente vedrà un Papa che non ha paura. A un giornalista che gli aveva chiesto se temesse possibili attentati, Papa Bergoglio aveva risposto “Sono più preoccupato per le zanzare”; prima della partenza per il continente nero, il Direttore della Sala stampa vaticana, Padre Lombardi aveva cercato di tranquillizzare tutti dicendo “Non ci risultano elementi nuovi di preoccupazione. Per questo motivo il programma continua a essere quello previsto. Il Papa spera vivamente di portare il suo messaggio di pace”. Un messaggero di pace che, come tale, girerà ‘senza difese’, almeno quelle extra. Resta comunque alta l’allerta in Uganda, Repubblica Centrafricana e in particolare in Kenya, dove è attivo Al Shabaab, gruppo legato ad Al Qaeda.
L. B.