Russia, processati e condannati 50 imprenditori turchi

Russia's President Vladimir Putin (L) and Prime Minister Dmitry Medvedev (R) watch honour guard parading during a wreath laying ceremony at the Tomb of the Unknown Soldier outside the Kremlin in Moscow, on May 8, 2014, with Defence Minister Sergei Shoigu (2nd R) attending the ceremony. Russia is gearing up for hugely patriotic celebrations of its victory over Nazi Germany in World War II tomorrow, but festivities in neighbouring Ukraine will be muted amid fears of provocations. AFP PHOTO / KIRILL KUDRYAVTSEV (Photo credit should read KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/Getty Images)
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Mosca prosegue la linea dura nei confronti della  Turchia. Ieri il premier russo Medvedev aveva elencato, tra le possibili conseguenze dell’abbattimento del jet, la cancellazione di alcuni importanti progetti tra Russia e  Turchia: dalla costruzione di una centrale nucleare al gasdotto Turkish Stream. Secondo Medvedev, a seguito dell’inasprirsi dei rapporti tra Mosca e Ankara, molte  compagnie turche rischiano di perdere partecipazioni sul mercato russo. Un danno, per  Ankara, incalcolabile e, sebbene il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, abbia negato l’esistenza di piani per introdurre sanzioni o un embargo sui prodotti alimentari contro la Turchia, il timore di una “rappresaglia economica” de Cremlino sembra fondato anche alla luce di quello che è accaduto nelle ultime ore. E’ di oggi infatti la notizia che un gruppo di 50 imprenditori turchi è stato fermato dalle autorità russe a Krasnodar, nella Russia meridionale, con l’accusa di aver mentito sul motivo del loro ingresso nel Paese. Dopo aver dichiarato di entrare in Russia per turismo si sono invece recati ad alcune fiere del settore agricolo. Per questo motivo sono stati arrestati, processati per direttissima e condannati a dieci giorni di detenzione e una multa di 4 mila rubli (poco meno di 60 euro). Nel frattempo si diffonde la notizia, non ancora confermata ufficialmente, che Mosca potrebbe introdurre “controlli più stringenti” sui prodotti agricoli in arrivo dalla Turchia così come tagliare numerosi investimenti previsti ad Ankara.  Le parole di Medvedev  di ieri sembrano dunque destinate ad avere un seguito. E certo il congelamento dei rapporti commerciali non aiuterebbe  il recupero delle relazioni diplomatiche e politiche.

F.B.

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