Vacanze da sogno in cambio di permessi ai cinesi: prefetto nei guai

Emilia Zarrilli (ritaglio Youtube)
Emilia Zarrilli (ritaglio Youtube)

È accusata di corruzione Emilia Zarrilli, attuale prefetto di Frosinone: la procura di Roma, attraverso il pubblico ministero Laura Condemi, infatti, le ha inviato un avviso di chiusura indagini per un episodio risalente al marzo del 2009, quando la funzionaria era direttrice dello Sportello Unico dell’Immigrazione della Prefettura di Roma. Secondo le accuse degli inquirenti, il prefetto sarebbe stato corrotto da Luigi Di Maio, il direttore dell’agenzia di consulenza “China Service” ed ex funzionario di polizia, indagato nella vicenda insieme con il socio dell’impresa Gianni Bonomi e due dipendenti dellla stessa azienda, i cinesi Hu Caie e Hu Jine.

La Zarrilli sarebbe stata avvicinata dai membri dell’agenzia, con l’obiettivo di convincerla a dare il via libera a una pratica per il ricongiungimento familiare di due cittadini cinesi, Luo Jianying e Chen Pinggou. In cambio, sostiene la Procura, gli indagati legati alla “China Service” avrebbero pagato all’allora direttriche dello Sportello Unico dell’Immigrazione un soggiorno a Dubai in compagnia di due funzionarie di polizia del valore di circa 8mila euro. Nell’inchiesta sono in totale 24 gli indagati, accusati di aver permesso l’ingresso illegale di cittadini cinesi: l’unico caso di corruzione contestato riguarda però solo la Zarrilli, che poi venne nominata prefetto di Fermo nel 2011 e dal 2013 è a capo della Prefettura di Frosinone.

GM