
La Corte d’Assise di Milano ha condannato all’ergastolo e a 8 mesi di isolamento diurno Gianluca Civardi per l’omicidio del professore 77enne Adriano Manesco. il delitto fece scalpore per la sua efferatezza, ma anche perché il docente ucciso da giovane aveva frequentato il liceo dai Salesiani nella stessa classe di Silvio Berlusconi. Ad agosto era stato condannato all’ergastolo, con rito abbreviato, il complice di Civardi, Paolo Grassi, trentenne piacentino.
Il movente dell’omicidio sarebbe di natura economica: i due intendevano rapinare il docente e con gli introiti aprire un’attività in Thailandia. Il cadavere di Manesco era stato occultato in un trolley e poi gettato tra i rifiuti. Secondo la tesi del pm, Antonio Colonna, i due assassini agirono “con professionalità, premeditazione, e con preoccupante freddezza”. Ha sostenuto l’accusa: “Se voglio semplicemente uccidere qualcuno non porto con me una valigia con coltelli, seghetti, teli di plastica, fascette per immobilizzare e tutto il resto che abbiamo trovato ai due indagati”. Inoltre, “il giorno del delitto si sono premurati, prima di partire in treno per Milano, di lasciare i loro telefoni cellulari accesi all’interno di un’auto vicino a un parco di Piacenza”, per sostenere un alibi, qualora i sospetti fossero ricaduti su di loro.
Manesco era l’unico che non aveva mai preso parte ad alcuno dei ritrovi tra ex compagni di classe che dalla maturità, ottenuta ormai sessant’anni fa, a oggi, gli ex studenti del liceo classico dei salesiani di via Copernico erano soliti organizzare, anche alla presenza dell’ex presidente del Consiglio. L’ex senatore di Forza Italia, Guido Possa, anch’egli in classe con Berlusconi, lo ha ricordato così: “Era il più bravo della classe. Studiosissimo. Finito il secondo anno di liceo, si preparò per tutta l’estate e diede gli esami a ottobre, saltando così il terzo anno. Da allora non l’ho più rivisto”.
GM