
Intervenendo nei giorni scorsi a Rieti al XII Forum Greenaccord dell’Informazione ambientale, l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, facendo riferimento ai recenti attentati di Parigi e alla difficile situazione internazionale, ha sostenuto: “Oggi per una ragione o per l’altra, il terrorismo vive attraverso finanziamenti che vengono anche dalla vendita dei combustibili fossili. Il modo principale per salvare la vita del pianeta è rinunciare all’uso dei combustibili fossili per produrre energia”.
Ha proseguito Amato: “Se noi arriviamo ad avere il coraggio di fare la scelta di rinunciarvi si essicca il finanziamento dell’attuale terrorismo. Ecco, considerate soltanto questo per rendervi conto di come i mali riescano a intrecciarsi e di come il bene praticato su larga scala in modo coerente possa sconfiggere tutti i mali”. Quindi l’ex premier Amato ha sottolineato come alla base dell’emergenza climatica ci siano i “nostri comportamenti irrazionali di fronte alla malattia del mondo, che si sottraggono al principio di responsabilità”.
Dunque, per Amato c’è bisogno “di una etica che ci faccia reimpostare il nostro rapporto con noi stessi e con il mondo che né la scienza né la legge da sole riuscirebbero mai a imporci”. L’ex presidente del Consiglio ha rilevato ancora: “Grandi compagnie occidentali sono mano nella mano con i governi di Paesi del mondo in cui si estrae il petrolio e che sono i nemici della democrazia. Chi ha scritto giustamente della difficoltà di affermarsi della democrazia in buona parte dei Paesi musulmani dell’area mediorientale e nordafricana ha osservato che quei Paesi in comune oltre alla religione hanno il petrolio”, ha concluso Amato.
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GM