
Non c’è proprio nessuno che si sia schierato dalla parte del preside di Rozzano che voleva cancellare il Natale. Marco Parma, che si è dimesso poche ore fa, aveva infatti deciso di annullare il concerto di Natale e vietare tutti gli addobbi natalizi nella scuola comprensiva Garofani da lui diretta. La decisione era presa secondo lui “per non urtare gli alunni di altre fedi”, ma oltre ad aver scatenato la rabbia dei genitori e di tutto il mondo politico senza distinzione di appartenenza, ha scontentato anche le stesse famiglie di alunni musulmani, quelle che secondo lui erano disturbate dal Natale.
A dare voce a queste ultime è Laila Magar, 45 anni, egiziana di fede musulmana che abita a Rozzano da sette anni con il marito e i quattro figli: “Ma a chi dà fastidio la festa di Natale? Forse al preside, di certo non alla comunità musulmana. I miei figli, musulmani come me, hanno sempre partecipato alle feste di Natale a scuola, hanno cantato Tu scendi dalle stelle e gli altri canti tradizionali cattolici. Perché si vuole creare un problema che non esiste?”. I figli della donna, che fa parte della Consulta multietnica di Rozzano che promuove iniziative per l’integrazione sociale, culturale ed educativa tra le diverse culture, hanno frequentato proprio le scuole gestite dal dirigente Marco Parma. Laila si è quindi sentita molto toccata dalla vicenda e ha deciso di esporsi in prime persona in maniera decisa: “A noi e ai nostri figli non dà certo fastidio. Chi siamo noi musulmani per dire che cosa si può o non si può fare nella scuola italiana? Noi siamo ospiti in questo Paese. È chiaro che ognuno professa la propria religione, ma non devono esserci contrapposizioni. Mi auguro che l’opinione pubblica capisca che la decisione del preside non arriva da una richiesta dei genitori musulmani ma da una sua iniziativa personale”.
F.B.