Parigi, devastati gli omaggi alle vittime delle stragi

People gather in front of a makeshift memorial in Place de la Republique square in Paris, on November 27, 2015, for the National Tribute to the 130 people killed in the November 13 Paris attacks. Families of those killed in France's worst-ever terror attack, claimed by the Islamic State (IS) group, will join some of the wounded at ceremonies at the Invalides, the gilded 17th-century complex in central Paris that houses a military hospital and museum and Napoleon's tomb. The tribute will be "National and Republican," an official at the Elysee presidential palace said, referring to the French republic's creed of liberty, equality and fraternity. AFP PHOTO / THOMAS SAMSON / AFP / THOMAS SAMSON (Photo credit should read THOMAS SAMSON/AFP/Getty Images)
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A Parigi, gli omaggi alle vittime degli attentati dello scorso 13 novembre sono durati quindici giorni: a devastarli sono stati gli antagonisti no global in protesta contro la  21esima Conferenza sui cambiamenti climatici  denominata Cop21, in programma nella capitale francese  dal 30 novembre all’11 dicembre. L’incontro riunirà 196 paesi e attirerà quasi 50mila partecipanti, tra cui 25mila delegati ufficiali di governi, organizzazioni intergovernative, agenzie delle Nazioni Unite, ong e società civile. In una vigilia tesissima i manifestanti hanno lanciato contro le forze di polizia ogni genere di oggetto, non risparmiando  i supporti in metallo per i lumini e altri omaggi alle vittime degli attacchi terroristici, posti attorno alla statua delle Marianne Place de la Republique. A Parigi, con la città blindata dopo gli attacchi terroristici di due settimane fa i cortei sono proibiti. Nel primo pomeriggio tuttavia i manifestanti  autodefiniti «AntiCop21» hanno sfidato i divieti e sono scesi in piazza proprio a Place de la Republique. Lancio di oggetti e bottiglie di vetro contro gli agenti, che hanno risposto con cariche e lacrimogeni.«Stato d’urgenza, Stato di polizia. Non ci toglierete il diritto di manifestare» gridavano i no global. Alcune persone hanno formato una catena umana per tentare di  proteggere fiori e candele deposti per i morti negli attacchi del 13 novembre. Dopo un paio d’ore  i disordini si sono conclusi I fermati dopo gli incidenti sono circa un centinaio.

ADB