
Avrebbe agito con agghiacciante freddezza mentre si trovava sola in casa la diciassettenne che in provincia di Padova circa due settimane fa ha abortito, quindi avrebbe colpito con una decina di fendenti il feto al settimo mese. Dopo aver agito con tale brutalità, la ragazza avrebbe ripulito la stanza e avvolto il feto in una maglietta per infilarla in una busta di plastica. Quindi avrebbe chiamato il fidanzato per spiegargli quanto aveva fatto, aggiungendo: “Apposto, è nata morta, vieni qui”.
I due avrebbero quindi sepolto il feto e la 17enne è andata quindi all’ospedale di Camposampiero; qui però i medici si sono resi conto che qualcosa non andava: i sanitari le hanno infatti estratto la placenta, inoltre la giovane aveva un’emorragia ed era evidente che avesse abortito. Così si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Piombino Dese, nel padovano, che hanno trovato i resti di un feto sepolti in un campo. A condurre i militari sul luogo della sepoltura è stato il padre del bambino un italiano di 18 anni.
In un primo momento, la ragazza è stata denunciata per false generalità e il ragazzo per concorso: quando si era presentata al Pronto Soccorso, infatti, la 17enne aveva esibito la tessera sanitaria di un’amica connazionale maggiorenne.
GM