Berlusconi: “Situazione grave, serve il supporto a Putin”

Silvio Berlusconi (Pier Marco Tacca/Getty Images)
Silvio Berlusconi (Pier Marco Tacca/Getty Images)

“Non vedo un’effettiva consapevolezza della gravità della situazione da parte di molti leader occidentali. Sarà per mancanza di esperienza, per mancanza di idee, per paura, per condizionamenti ideologici”, a sostenerlo – intervistato dal ‘Corriere della Sera’ – è l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che aggiunge: “Sono molto preoccupato dalla piega che hanno preso gli eventi”. L’ex premier spiega dunque che è auspicabile una “grande alleanza” con la Russia di Vladimir Putin.

“La mia linea di politica estera è sempre stata improntata alla collaborazione” tra l’Europa, Washington e Mosca, “a partire dall’intesa di Pratica di Mare, con cui si era messa fine alla guerra fredda”, dice Berlusconi che evidenzia come “molti gravi errori” siano stati commessi dai Paesi occidentali”, a iniziare “dal tentativo tardivo e maldestro di mettere il cappello sulle cosiddette primavere arabe”. In questo modo, dice Berlusconi, “non si è stati in grado né di prevederle né tantomeno di accompagnarle nel loro corso”.

L’ex premier rileva: “Forse per non essere accusata di interventismo, come è accaduto a Bush, l’amministrazione Obama ha scelto di non intervenire in Medio Oriente. Salvo poi, con un atteggiamento in apparenza contraddittorio, aver spinto per un cambiamento di regime in Libia, spiegato come un intervento a protezione delle popolazioni indifese. In questo modo l’Occidente ha permesso la destabilizzazione del Nord Africa e del Medio Oriente, senza un disegno o una prospettiva di un nuovo assetto politico per la zona, spianando così la strada all’estremismo islamico”.

Il giudizio sulla Turchia

Duro il giudizio di Berlusconi nei confronti della Turchia di Erdogan: “Negli ultimi anni ha attraversato cambiamenti che non condivido. Questo però, ancora una volta, è anche una nostra responsabilità. Nel passato mi sono battuto per l’entrata della Turchia nell’Unione. Sono sempre stato osteggiato dai pregiudizi di molti Paesi europei, Francia e Germania in primis. La parte migliore della Turchia voleva diventare Europa. L’abbiamo tenuta fuori dalla porta. Era inevitabile che prevalessero altri tipi di spinte, in una nazione a cavallo fra Oriente ed Occidente”.

La posizione sull’intervento militare

Berlusconi interviene dunque su quella che deve essere la posizione dell’Italia rispetto a un intervento militare: “Non possiamo illuderci che altri facciano le guerre per noi, e aspettare di lucrarne i benefici. Poi le forme di coinvolgimento di ciascun Paese saranno da valutare secondo i mezzi e le possibilità di ciascuno. Ma qualcosa dovremo fare certamente. Io credo che primo compito di un presidente del Consiglio italiano sia di obbedire all’identità e alla storia del nostro Paese, secondo l’insegnamento che da De Gasperi in poi ci ha consentito di svolgere un ruolo inclusivo sul piano delle alleanze”.

“Condivido certamente il fatto che non si debbano ripetere gli errori commessi in Libia” – dice Berlusconi – “Quanto a Renzi, la prudenza nel combattere il regime di Assad in assenza di un’alternativa migliore è un atteggiamento saggio. La prudenza nel combattere lo Stato Islamico — che di Assad è mortale nemico — è una ambiguità che non ci possiamo permettere”. L’ex premier conclude: “La pavidità non ci mette certamente al riparo. L’unico modo per stare al sicuro è estirpare il cancro alla radice. L’Isis è un’organizzazione criminale, ma molto lucida e con molto senso politico. La sua strategia è proprio quella di colpire e accentuare le debolezze dell’Occidente”.

 

GM