Nuovo allarme, l’anoressia può colpire anche a 8 anni: ecco i sintomi

Anoressia
(ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

L’anoressia è una malattia subdola sia per come si manifesta sia perché tende a colpire persone sempre più giovani. Solitamente l’età considerata a rischio è quella che va dai 12 ai 17 anni. Ora però arriva un nuovo allarme lanciato durante un convegno dedicato a questa patologia tenutosi al Bambin Gesù di Roma. Uno dei dati più preoccupanti emerso durante l’incontro è stato quello che riguarda la manifestazione della malattia che appare in maniera sempre più precoce e sempre più frequentemente anche in bambine di 8-9 anni. Altro dato nuovo rispetto a ciò che si sapeva finora è che sempre più spesso questa malattia colpisce anche i maschi: il rapporto è di circa 9 a 1 con il genere femminile, ma il numero dei maschi, soprattutto in età prepuberale, è in netto e preoccupante aumento. E’ doveroso poi ricordare che questa malattia è, tra le malattie psichiatriche, quella che fa registrare il più alto tasso di mortalità: 1,8% in età infantile, 10% in età adulta. La psichiatra Valeria Zanna commenta così la situazione: “Quanto prima si presenta il problema, tanto più è facile intervenire con programmi terapeutici intensi, quotidiani, che coinvolgano anche i genitori. Anche nei bambini più piccoli, i sintomi dell’anoressia possono essere del tutto simili a quelli delle forme adulte: vediamo bambine di 8 o 9 anni che smettono di mangiare, contano le calorie e hanno un’attenzione esasperata per il proprio aspetto fisico. Ma la personalità di un bambino è ancora in via di sviluppo, il disturbo non ha tempo di cronicizzare ed è per questo che l’intervento terapeutico risulta più efficace”. 

Si tratta comunque di una situazione preoccupante di fronte alla quale spesso le famiglie coinvolte non sanno cosa fare. Spesso mancano anche gli strumenti per riconoscere in tempo l’arrivo di questo problema. Innanzitutto va ricordato che tra i fattori scatenati tre sono quelli principali: predisposizione genetica, tratti di personalità che tendono al perfezionismo, attitudine al controllo ossessivo e fattori familiari. Fattori che possono dare i seguenti segnali o sintomi: continua ricerca di conferme e approvazioni, porsi  obiettivi impegnativi a volte non realistici che spesso portano al fallimento,vedere solo bianco o nero e perdita dell’autostima. Per quanto riguarda la cura è bene sottolineare che non si tratta solo di concentrarsi sull’aspetto dell’alimentazione, ma è necessario affrontare la malattia con un approccio multidisciplinare che coinvolga nutrizionisti, psicologi e psichiatri.

F.B.

Leggi anche:

La battaglia di Giulia: “Così ho sconfitto l’anoressia”