“Heart of the sea – Le origini di Moby Dick”: recensione

Heart-of-the-Sea-nuovo-poster-italiano-691x1024Heart of the sea – Le origini di Moby Dick, l’ultimo film del regista Premio Oscar® Ron Howard (Il codice Da Vinci, Angeli e demoni, A beautiful mind), esce oggi, 3 dicembre, nelle sale italiane.

Tratto dal romanzo vincitore del National Book Award per la saggistica Il cuore dell’oceano. Il naufragio della baleniera Essex, con una sceneggiatura firmata da Charles Leavitt (Blood diamond), la pellicola è ambientata nel New England del 1820, e narra la storia di un disastro marino realmente accaduto.

Sul set: Chris Hemsworth (The Avengers; Rush), Benjamin Walker (La leggenda del cacciatore di vampiri), Cillian Murphy (Il cavaliere oscuro: Il ritorno), Ben Whishaw (Skyfall), Tom Holland (The impossible), Brendan Gleeson (Edge of tomorrow) e Jordi Mollà (Riddick).

Il film racconta una delle più grandi storie di mare di tutti i tempi: la baleniera Essex di Nantucket viene attaccata da una creatura gigantesca, una balena bianca dalle dimensioni fuori dal comune, lasciando solo alcuni superstiti che dovranno superare delle condizioni allucinanti in nome della sopravvivenza. Il problema è che a distanza di quasi duecento anni da quel viaggio straziante, la verità è stata sbiadita dal celebre romanzo che ha ispirato Herman Melville: Moby Dick. Con questo lungometraggio, l’acclamato regista Ron Howard riporta in auge i fatti della Essex, del suo coraggioso equipaggio, e della mitica balena bianca, assassina e intelligente.

Heart of the sea – Le origini di Moby Dick, infatti, fa chiarezza sulla vicenda e porta sul grande schermo tutta l’epicità del dramma marinaresco. Sfidando le intemperie, la fame, il panico e la disperazione, gli uomini mettono in discussione le loro convinzioni più radicate: dal valore della vita alla moralità delle loro spedizioni, mentre il capitano cerca di riprendere la rotta in mare aperto, e il primo ufficiale tenta di sconfiggere il capodoglio. Ma si sa Madre Natura ha sempre la meglio su noi fragili umani… così dopo che i marinai sono partiti per riempire duemila barili di grasso di balena, oro giallo per l’epoca, la ricerca si trasforma in qualcosa di molto più pericoloso.

Da un punto di vista registico, Ron Howard è bravissimo ad amalgamare spettacolarità, ritmo, panorami, close-up, dialoghi funzionali ed emozione.

Heart of the sea – Le origini di Moby Dick è un viaggio fisico e intimo molto profondo, perché mostra l’umano e il disumano, il noto e l’ignoto, il Bene e il Male. Non a caso, in una lettera a Hawthorne, Melville definiva il suo romanzo come il “libro malvagio”, dato che il protagonista del racconto era il male della natura e degli uomini. E nel film, i lupi di mare se la vedranno davvero brutta. Quindi aspettatevi tempeste, venti soffianti, fatica, una brutale caccia ai cetacei. Ma aspettatevi anche terrore, una balena bianca protettrice di un branco, capace di uccidere, inseguire e di difendersi coraggiosamente. Aspettatevi la morte, l’orrore, il cannibalismo, la paura.

In definitiva, Heart of the sea – Le origini di Moby Dick è un grandioso spettacolo a forte impatto visivo, fatto di burrasche, di una fotografia magnetica, di cieli plumbei, di pura avventura e di sapiente vivacità estetica. Inoltre, grazie alle riprese concitate, avrete la sensazione di trovarvi davvero a bordo dell’Essex, ma occhio… quando comparirà la grande coda della balena bianca, allora dovete fare attenzione, perché Madre Terra è pronta a eliminare ogni superbia umana. Già… perché davanti a voi, in quel frangente, vedrete davvero la potenza di Dio, e arriverete alla conclusione che ci sono lotte che l’uomo non può proprio vincere.

Silvia Casini

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