
Abdul Rahman Nauroz, il terrorista jihadista arrestato qualche giorno fa a Merano, era mantenuto dai servizi sociali italiani. Sembra incredibile ma è proprio così ed è un fatto che permette di capire ulteriormente quanto siano ben infiltrati nella nostra società questi elementi che sfruttano le loro posizioni per fare proseliti e organizzare attentati. Nauroz era stato fermato dai Ros dei Carabinieri nell’ambito di un’operazione internazionale che aveva portato all’arresto di 17 persone. L’uomo era “particolarmente attivo nell’attività di reclutamento sia attraverso internet, sia attraverso ‘lezioni’ che teneva nel proprio appartamento di Merano, luogo di riunioni segrete”.
Proprio l’appartamento che fungeva da centro operativo è risultato essere affittato dal comune di Merano e ceduto gratuitamente al presunto terrorista. Motivo? Nauroz risultava essere un richiedente asilo e, ironia della sorte, in base alla documentazione falsa che aveva fornito risultava essere perseguitato proprio dagli estremisti islamici. Gli investigatori definiscono quella casa “un crocevia strategico tra nord Europa e Medio Oriente, a quanti, elementi qualificati, in Italia abbiano bisogno di una base di appoggio”. Oltre al monolocale fornito gratuitamente dal Comune, Nauroz usufruiva anche di un sussidio di sostentamento mensile e di corsi di aggiornamento professionale che la provincia autonoma di Bolzano organizza per i disoccupati. E dalle intercettazioni risulta che il terrorista contasse molto sull’aiuto dello Stato italiano se arrivava a dire: ““Sto pensando di lasciare il Paese nel caso i servizi sociali taglino il mio sussidio”.
In base all’indagine tra l’altro Nauroz non risulta essere l’unico jihadista che sfruttava a proprio piacimento gli aiuti del welfare italiano. Infatti anche Hasan Saman Jalal, l’iracheno che secondo le carte “destina parte dei contributi pubblici ottenuti per finanziare le attività terroristiche”, viveva da anni con l’assegno di sussidio dovuto alla sua famiglia numerosa. Del resto i soldi doveva usarli per altro, non poteva provvedere al mantenimento dei suoi figli, per quello ci pensava lo Stato.
F.B.