Troppi pochi vaccini: mezza Italia a rischio influenza

Vaccino (Joe Raedle/Getty Images)
Vaccini (Joe Raedle/Getty Images)

L’allarme viene dall’Istituto superiore di sanità (Iss): c’è un calo del 30% delle immunizzazioni che potrebbe voler dire mezza Italia a rischio influenza tra gennaio e febbraio, quando si avrà il picco massimo della febbre stagionale. In sostanza, gli immunizzati erano il 19,6% solo 5 anni fa. Quest’anno saranno appena il 13,6%. Allarme soprattutto per gli anziani: dal 68,3% di immunizzati nel 2006 sono crollati al 48,6% lo scorso anno.

Al momento, secondo l’Iss, ci sono circa 10mila gli italiani a letto con febbre, raffreddore, dolori addominali o alla gola: virus “parainfluenzali”, si sostiene, mentre la stagionale è ancora lontana dal manifestarsi in maniera decisa. L’Iss mette in guardia da chi sostiene che il vaccino è inefficace e ricorda che di influenza si muore, spiegando che lo scorso anno le vittime “dirette” sono state 163, anche se Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, stima che quelle correlate siano almeno 8mila, a causa soprattutto di complicazioni del sistema respiratorio e cardiovascolare.

La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine dell’inaugurazione del nuovo pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, ha evidenziato: “Abbiamo veramente necessità di una grande campagna di informazione sui vaccini e che sia una campagna di sensibilizzazione che ci faccia comprendere che alla gente che non bisogna avere paura di vaccinarsi, anzi, i vaccini ci salvano la vita. Purtroppo, lo scorso anno il calo delle vaccinazioni antinfluenzali ha fatto registrare un aumento di decessi tra le persone più fragili e anziani”.

“Questo è il momento buono per vaccinarsi perché il picco dell’influenza arriverà tra un mese, due e il vaccino impiega 15 giorni per fare effetto”, ha spiegato il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti, mentre Claudio Cricelli, presidente della Simg, la Società italiana di medicina generale, ricorda: “L’antinfluenzale è gratuito per gli under 65 e per tutti i malati cronici, in particolare diabetici, immunodepressi gravi, affetti da malattie respiratorie e cardiovascolari, malati di tumore. Per i bambini dai sei mesi in su si paga ma sarebbe consigliabile vaccinarli perché non avendo visto prima il virus le loro difese immunitarie non si attivano, rendendoli più vulnerabili”.

 

GM