Eletta la più brutta della scuola, risponde con “classe”

Lynelle Cantwell (Facebook)
Lynelle Cantwell (Facebook)

Una studentessa canadese di 17 anni, Lynelle Cantwell, non l’ha presa benissimo quando ha scoperto di essere stata inserita in un sondaggio online per votare “la ragazza più brutta” della scuola, a cui hanno partecipato oltre cento adolescenti, in forma anonima. Passato lo smarrimento iniziale, la ragazza ha deciso di replicare su Facebook, sottolineando che la bellezza fisica non è tutto, se poi si rischia di perdere tutto il bello che c’è intorno a noi.

Queste le sue parole: “Per la persona che ha creato il sondaggio. Mi dispiace che la tua vita sia così triste da portarti a buttare giù quella degli altri. Per le 12 persone che mi hanno votato, relegandomi al quarto posto. Mi dispiace anche per voi. Mi dispiace che non abbiate avuto la possibilità di conoscermi come persona. So che non sono la più bella a cui guardare. So che ho il doppio mento e che indosso una taglia XL. So che non ho un sorriso o un viso perfetti. Ma mi dispiace per voi. Non per me stessa. Io sono quella che sono”.

La Cantwell ha proseguito: “Posso non essere sembrare ‘giusta’ dall’esterno. Ma sono divertente, buona, gentile, semplice, non giudico ma sono comprensiva, pronta a dare un aiuto e super alla mano per parlare. E lo stesso vale per le altre ragazze che avete messo in lista. Solo perché non siamo perfette dal di fuori non significa che siamo brutte. Se questa è la vostra idea di bruttezza mi dispiace per voi. Seriamente, fatevi una vita”.

Lynelle Cantwell è stata anche intervistata da ‘The Telegraph’, a cui ha spiegato: “È stato doloroso. Ma ho voluto essere da esempio per lei, non volevo che mi vedesse sconvolta, così ho detto subito che non importava. Ho continuato a seguire le lezioni, mentre pensavo: ‘Wow, le persone riescono ad essere davvero crudeli’ e mi sono intristita. Ma durante la lezione successiva ho scritto il post su Facebook”. La storia dell’adolescente è simile a quella di Lindsey Swift, una 26enne inglese, che venne derisa in quanto obesa da uno sconosciuto che la prese di mira mentre faceva jogging.

Anche nel caso della Swift, la vicenda non è passata inosservata tant’è che Elizabeth Hufton, editrice di “Women’s Running”, aveva scelto lei come immagine di copertina della nota rivista dedicata alla passione della corsa al femminile. Aveva spiegato la Hufton: “La storia di Lindsey e la risposta solidali che ha ricevuto da tutto il mondo dimostra come le donne siano stanche di essere giudicate per la forma fisica e per la velocità, quando praticano lo sport che amano”.

 

GM