
Dopo Russia, Gran Bretagna e Usa ora entra in gioco anche la Germania al fianco della Francia nella lotta all’Isis. Lo ha deciso oggi il Parlamento tedesco a grande maggioranza: 445 i favorevoli, 146 i contrari e 7 gli astenuti. In particolare come avevano già annunciato si sono dimostrati d’accordo nell’intrapendere l’azione militare i gruppi parlamentari conservatore e socialdemocratico, quelli cioè che sostengono il governo di Angela Merkel e che controllano quasi l’80% dei seggi del Bundestag. Contrari invece i partiti dell’opposizione, la Sinistra e i verdi che si sono detti convinti che sia sbagliata la sollecitazione del governo per una missione priva di piani e obiettivi e sicuri che il terrorismo non si combatte con le bombe.
Dal punto vista pratico la decisione tedesca comporterà l’invio da parte di Berlino di una fregata, per proteggere la portaerei francese Charles de Gaulle, 6 aerei da ricognizione tornado, un aereo per rifornire di carburante i bombardieri della coalizione, oltre a un contingente militare che potrà arrivare a 1.200 uomini. L’unica differenza rispetto agli altri Paesi già schierati e coinvolti è che la Germania per il momento non bombarderà con propri aerei la Siria e che la missione è stata approvata per un solo anno, ovviamente rinnovabile. Nello spiegare la propria decisione Angela Merkel ha detto che l’Isis “rappresenta, anche secondo una risoluzione delle Nazioni Unite, una minaccia alla pace mondiale e alla sicurezza internazionale per il suo violento bagaglio estremista e salafita, le sue azioni terroriste, i gravi attentati persistenti, sistematici e contro i civili, così come il reclutamento e l’addestramento dei combattenti stranieri”.
F.B.
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